Giuseppe Maurizio Piscopo
Gianfranco Jannuzzo è un Attore, uno scrittore, un personaggio dal quale si apprende molto. E’ una persona semplice, affabile, alla mano. Un personaggio storico del Teatro italiano. Per realizzare questa piacevole intervista ho cercato di documentarmi. Un lunedì pomeriggio abbiamo parlato telefonicamente di Teatro, di Cinema, di Radio di Televisione di Agrigento e della Sicilia. Gianfranco mi ha fatto sognare. Spero di avere il piacere e l’onore di lavorare in Teatro con Gianfranco insieme alla Compagnia popolare favarese che con le sue note riesce a dare un tocco alle emozioni della nostra magica terra…
Chi è Gianfranco nella vita di ogni giorno?
Per mia fortuna sono rimasto una persona normale. Per me il lavoro è veramente molto importante. Ho letto che sei un avvocato mancato?
Avrei dovuto continuare gli studi in giurisprudenza, ma ho scelta l’altra strada, quella dell’attore, così ho continuato nella scuola di Gigi Proietti, anche se mio padre ci teneva molto ad avere un figlio avvocato, ma poi ha visto i risultati ed ha scoperto che aveva un figlio di talento…
Puoi raccontare l’episodio di Lugano, un giornale ha scritto: “Tutto cominciò con un’orchestrina al lago”…
Da bambino ero particolarmente vivace, così chiesi ad un orchestrale di cantare il brano : “Chitarra romana”. Sentir cantare un bambino suscita tanta tenerezza e quindi tutti quel giorno mi coccolarono e mi fecero festa.
Che cos’è per te la comicità?
E’ lo specchio dei tempi! Saper ridere di noi stessi, quell’autoironia che tutto il mondo ci invidia. Noi italiani siamo scanzonati, non ci prendiamo troppo sul serio, noi sappiamo ridere di noi stessi. Quando scherzo sui siciliani penso che noi alla fine siamo la metafora della nostra Italia…
Si i miei punti fermi sono la famiglia ed il lavoro. Soprattutto il lavoro è veramente importante per le persone che ami ed ho avuto grande fortuna ad avere una bella famiglia ed una bella moglie.
Da bambino, cosa ti faceva ridere di più?
Ricordi i tuoi compagni, il tuo Maestro, l’atmosfera di quel tempo, la tua infanzia ad Agrigento?
Tu hai lavorato con i più grandi attori italiani con Gino Bramieri Gigi Proietti, con grandi Autori come Garinei, Giovannini. Ci vuoi parlare di queste esperienze?
Ti piacciono i tre film di Mario Monicelli: “Amici miei”?
Cosa pensi quando reciti, ti trasformi nella mente, cosa ti succede esattamente?
Qualcuno ha scritto che i comici sono i più grandi benefattori dell’Umanità, che ne pensi?
Grazie Gianfranco e tanti auguri per la tua splendida carriera!