Chi e perché ha paura della diretta, o come si dice adesso, dello streaming della sedute del Consiglio comunale di Favara? Non si capisce come mai i seguaci di Beppe Grillo, che ha preteso e ottenuto lo streaming del suo incontro con Matteo Renzi nelle consultazioni per la formazione del Governo ponendola come “conditio sine qua non”, osteggino così apertamente e ripetutamente la diretta delle sedute del consiglio comunale.
Non ci convince la motivazione che non c’è il personale adatto, che il Regolamento prevede che,….. etc, etc. Proprio i grillini che hanno fatto dei social la loro Bibbia; che votano i loro rappresentanti in Rete; che trasmettono in diretta streaming (è successo recentemente anche a Favara come in tutte le piazze) i comizi dei loro leaders e candidati; che in altre città dove sono all’opposizione fanno una “guerra santa” per avere le dirette suoi social; a Favara si rifiutano e si oppongono strenuamente a consentire la diretta durante la riunione del Consiglio comunale.
Non è una scusa neanche quella che non ci sono soldi per le apparecchiature, per indottrinare e pagare i dipendenti addetti. I pentastellati sono bravi e famosi a coinvolgere i privati “a dare una mano”, lo abbiamo visto, e loro stessi lo hanno pubblicizzato, per il bitume servito a coprire le buche; per abbellire le aiuole; per sponsorizzare le feste e tante altre iniziative ancora. Anche nell’ultima seduta i consiglieri di opposizione avevano chiesto di poter effettuare lo streaming del loro intervento, si erano prestati di farlo con i propri mezzi (smartphone). E’ arrivato un secco e netto no da parte della presidenza.
E la casa di vetro? La trasparenza amministrativa? La partecipazione? Con la diretta streaming di Consiglio comunale, Commissioni e Conferenze varie altro che “Cittadino in Giunta”, tutta la città potrebbe partecipare comodamente a casa collegati alla diretta streaming, alla vita politica e amministrativa della città. Invece!
DIRETTA STREAMING? NO GRAZIE!