Giuseppe Maurizio Piscopo.
Ernesto Maria Ponte è nato a Palermo nel 1968. Ha conseguito gli studi presso il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Roma diretto da Luigi Proietti. Ha lavorato con il Teatro Biondo Stabile di Palermo. Durante gli ultimi anni, l’attività artistica di Ernesto Maria Ponte si è alternata tra momenti di Teatro impegnato e Teatro leggero e musical che lo hanno visto protagonista delle scene siciliane ricevendo consensi lusinghieri sia dal pubblico che dalla critica; con spettacoli rappresentati in manifestazioni prestigiose come : “Palermo di scena” e al Teatro antico di Segesta. Nella popolare fiction televisiva Agrodolce ha interpretato il personaggio Ermanno. Ernesto Maria Ponte è uno degli attori siciliani più amati dal pubblico per la sua grande carica di simpatia e di umanità.
In futuro sentiremo parlare tanto di lui e della sua attività artistica.
In futuro sentiremo parlare tanto di lui e della sua attività artistica.
Che cos’è la comicità?
Per me è l’esasperazione della drammaticità.
Per me è l’esasperazione della drammaticità.
Quando hai riso la prima volta?
Davanti a un film di Jerry Lewis. Più che la prima volta è stata la prima risata Vera quella cosiddetta “di cuore”.
Davanti a un film di Jerry Lewis. Più che la prima volta è stata la prima risata Vera quella cosiddetta “di cuore”.
Da bambino, cosa ti faceva ridere di più?
Le cose che vedevo per la strada
I costumi, le tradizioni
Osservavo gli strilloni i venditori di ghiaccioli allo stadio i modi di dire dei tifosi.
I colori della mia città.
Non mi facevano ridere i pagliacci.
Anzi mi facevano paura.
Le cose che vedevo per la strada
I costumi, le tradizioni
Osservavo gli strilloni i venditori di ghiaccioli allo stadio i modi di dire dei tifosi.
I colori della mia città.
Non mi facevano ridere i pagliacci.
Anzi mi facevano paura.
Ci sono persone che non ridono mai. Bisogna aver paura di chi non ride mai?
No, non sarei così determinato!
Le persone che mi hanno fatto paura e che continuano a farmene ridono sempre…vedi Berlusconi Trump e anche il presidente della Corea del Nord.
Adesso non so se Riina o Provenzano ridessero…Hai lavorato con Gigi Proietti, ci vuoi parlare di questa esperienza?
Diciamo che è stato un grande privilegio.
Non c’è un gesto che non faccio senza pensare a lui e ai suoi insegnamenti…
Un mattatore un maestro ma soprattutto un grande uomo.
No, non sarei così determinato!
Le persone che mi hanno fatto paura e che continuano a farmene ridono sempre…vedi Berlusconi Trump e anche il presidente della Corea del Nord.
Adesso non so se Riina o Provenzano ridessero…Hai lavorato con Gigi Proietti, ci vuoi parlare di questa esperienza?
Diciamo che è stato un grande privilegio.
Non c’è un gesto che non faccio senza pensare a lui e ai suoi insegnamenti…
Un mattatore un maestro ma soprattutto un grande uomo.
Hai lavorato in Tv nella soap: Agrodolce con la parte di Ermanno Granata, che puoi dire di questa esperienza in TV?
E’ stata un’esperienza completa che ha più lasciato un vuoto che il meraviglioso pieno.
Poteva essere una grande cosa per la nostra terra e la nostra arte audiovisiva
Da allora mi rifiuto di vedere qualsiasi programma Rai o anche di Minoli.
Perché attribuisco a loro la fine di questa avventura.
E’ stata un’esperienza completa che ha più lasciato un vuoto che il meraviglioso pieno.
Poteva essere una grande cosa per la nostra terra e la nostra arte audiovisiva
Da allora mi rifiuto di vedere qualsiasi programma Rai o anche di Minoli.
Perché attribuisco a loro la fine di questa avventura.
Puoi raccontare l’esperienza singolare che hai vissuto in Tv con Giorgio Panariello nel programma: “Su le mani”, so che hai avuto un successo tale da oscurare tutti e quindi ti hanno dato il benservito già alla prima puntata. Vuoi spiegare ai lettori di Sicilia On Press che sono moltissimi come sono andate veramente le cose?
Dopo la prima puntata andata in diretta su Rai Uno avevo fatto il mio pezzo famoso, un nuovo monologo dell’aereo.
Con i grandi complimenti di Carlo Conti, all’epoca presentatore in erba alla Rai, e il mitico Giancarlo Nicotra che, per i poco avvezzi al mondo televisivo degli anni 70/80 è stato uno dei più grandi registi di programmi televisivi della Rai.
Fu proprio lui, Nicotra, a dirmi che sicuramente sarei stato riconfermato per le successive puntate
Invece, l’indomani negli uffici Rai di Rimini trovai il biglietto di ritorno anziché il nuovo contratto.
Incontrai anche Nicotra che mi spiegò l’esclusione con due parole: “Me sa che hai fatto ride troppo”…
Con i grandi complimenti di Carlo Conti, all’epoca presentatore in erba alla Rai, e il mitico Giancarlo Nicotra che, per i poco avvezzi al mondo televisivo degli anni 70/80 è stato uno dei più grandi registi di programmi televisivi della Rai.
Fu proprio lui, Nicotra, a dirmi che sicuramente sarei stato riconfermato per le successive puntate
Invece, l’indomani negli uffici Rai di Rimini trovai il biglietto di ritorno anziché il nuovo contratto.
Incontrai anche Nicotra che mi spiegò l’esclusione con due parole: “Me sa che hai fatto ride troppo”…
Puoi commentare questa frase di Joseph Roth:- Fare del bene appaga per primo il benefattore?
Mi permetto di dire che non la capisco.
Ma sono un’ignorane incurabile…
Mi permetto di dire che non la capisco.
Ma sono un’ignorane incurabile…
Tu hai scritto:- La comicità non è banale… Che intendevi dire?
Rettifico con la parola banalità.
La comicità ha sempre avuto una sua retrocessione culturale da una società che ostenta una certa estrazione radical chic.
Ed ecco che viene classificata poco culturale e non usufruisce di un suo circuito, specie nei teatri stabili.
La trovo una cosa sconcertante.
Specie se è un atteggiamento sostenuto da una società che politicamente si schiera dalla parte del popolo,
ma culturalmente ne prende le distanze.
Cultura è: “fare bene il proprio lavoro”
Rettifico con la parola banalità.
La comicità ha sempre avuto una sua retrocessione culturale da una società che ostenta una certa estrazione radical chic.
Ed ecco che viene classificata poco culturale e non usufruisce di un suo circuito, specie nei teatri stabili.
La trovo una cosa sconcertante.
Specie se è un atteggiamento sostenuto da una società che politicamente si schiera dalla parte del popolo,
ma culturalmente ne prende le distanze.
Cultura è: “fare bene il proprio lavoro”
Hai recitato nell’Opera del mendicante di John Gay che amo molto, che parte facevi in quest’opera sempre con la regia di Gigi Proietti?
Lockit.
Hai mai fatto cinema?
Poco, mi escludono sempre. Ma sto bene così!
Lockit.
Hai mai fatto cinema?
Poco, mi escludono sempre. Ma sto bene così!
Come vive un attore come te a Palermo. Qual è il rapporto con la città?
Con una enorme dose di provincialissimo, che è ancora peggio.
Con una enorme dose di provincialissimo, che è ancora peggio.
Tu hai una bella faccia ed un’ottima affabulazione, cosa ci vuole per raggiungere il successo?
Consapevolezza delle proprie caratteristiche.
Ma esibirle sempre con grande umiltà.
Consapevolezza delle proprie caratteristiche.
Ma esibirle sempre con grande umiltà.
Ti piacciono i tre film di Mario Monicelli: “Amici miei”?
Tra i miei preferiti.Qual è la differenza fra allegria e comicità?
Per me la comicità è distante dall’allegria.
L’allegria è uno stato d’animo.
La comicità è figlia della tristezza.
Tra i miei preferiti.Qual è la differenza fra allegria e comicità?
Per me la comicità è distante dall’allegria.
L’allegria è uno stato d’animo.
La comicità è figlia della tristezza.
Perché è così difficile far ridere?
Perché l’effetto è immediato.
E se non raggiungi l’effetto ti senti un coglione.
Per fare ridere devi denudarti totalmente da ogni inibizione.
È non è una cosa facile!
Perché l’effetto è immediato.
E se non raggiungi l’effetto ti senti un coglione.
Per fare ridere devi denudarti totalmente da ogni inibizione.
È non è una cosa facile!
Cosa pensi quando reciti, ti trasformi nella mente? Cosa ti succede esattamente?
Mi trasformo appunto.
Recito la naturalezza del comico…ma la recito
…non sono me stesso
Se fossi me stesso il pubblico piangerebbe.
Mi trasformo appunto.
Recito la naturalezza del comico…ma la recito
…non sono me stesso
Se fossi me stesso il pubblico piangerebbe.
Chi sono per te i grandi comici italiani?
Sono tanti.
Da Proietti a Gaber.
Da Benigni a Troisi.
E adoro tanto Verdone.
Sono tanti.
Da Proietti a Gaber.
Da Benigni a Troisi.
E adoro tanto Verdone.
Qualcuno ha scritto che i comici sono i più grandi benefattori dell’Umanità, che ne pensi?
Lusingato 😊
Lusingato 😊
Ti piace la comicità di Totò?
Si, anche se quella comicità è Totò
Adesso chiunque la facesse non farebbe ridere più
Si, anche se quella comicità è Totò
Adesso chiunque la facesse non farebbe ridere più
Quali sono le maggiori difficoltà che incontri nel tuo lavoro?
Temo il debutto.
Mi chiedo se tutto funzionerà…
Temo il debutto.
Mi chiedo se tutto funzionerà…
Quale ruolo vorresti interpretare al Cinema?
Jack Nicolson in “Qualcuno volò sul nido del cuculo”…
Jack Nicolson in “Qualcuno volò sul nido del cuculo”…
E da quale regista ti piacerebbe essere diretto?
Paolo Virzì.
Paolo Virzì.
Come sei nella vita di ogni giorno?
Tristemente pigro!
Sennò non ti avrei fatti aspettare così tanto per questa intervista!
Tristemente pigro!
Sennò non ti avrei fatti aspettare così tanto per questa intervista!
Cosa ne pensi dei comici in Tv?
Che li vorrei vedere dal vivo.
Che li vorrei vedere dal vivo.
Ti piace Achile Campanile?
Come Totò!
Come Totò!
Ed Ennio Flaiano?
Lui era avanti.
Ricordo un suo aforisma sull’arte.
Quando gli chiesero quale quadro avrebbe salvato da un incendio di una pinacoteca e lui rispose: “il più vicino all’uscita di emergenza”
Geniale !!!
Lui era avanti.
Ricordo un suo aforisma sull’arte.
Quando gli chiesero quale quadro avrebbe salvato da un incendio di una pinacoteca e lui rispose: “il più vicino all’uscita di emergenza”
Geniale !!!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Teatro solo Teatro tanto Teatro.
Da solo e in compagnia
Al Teatro Jolly di Palermo con una mia commedia scritta da me e Salvo Rinaudo
E poi sempre con Rinaudo scriverò il mio nuovo monologo all’ Agricantus di Palermo e le musiche di Toni Greco.
Entrambi gli spettacoli saranno condivisi dalla mia compagna d’arte e non solo, Clelia Cucco.
Da solo e in compagnia
Al Teatro Jolly di Palermo con una mia commedia scritta da me e Salvo Rinaudo
E poi sempre con Rinaudo scriverò il mio nuovo monologo all’ Agricantus di Palermo e le musiche di Toni Greco.
Entrambi gli spettacoli saranno condivisi dalla mia compagna d’arte e non solo, Clelia Cucco.