Per fare felici gli altri non è poi davvero così difficile.
Spesso e in maniera particolare in questo periodo siamo alla ricerca di regali che possano fare colpo o rendere felice qualcuno dimenticandoci che le cose semplici oltre ad essere le più belle sono anche le più gradite.
Sono passati nove anni da quando portai un regalo che fece brillare gli occhi a dei piccoli fratelli che purtroppo di regali sino a quel momento forse non ne avevano ricevuti tanti… o forse niente.
Ero missionario in Marocco, svolgevo il mio servizio per il Vangelo con i bambini di strada, quando tornai per qualche settimana in Italia per venire a trovare i miei genitori. Nei giorni di permanenza al mio paese andai a salutare i miei amici Carabinieri, l’allora comandante di stazione era Maresciallo Pippo Spirito che come sempre mi accolse con un caloroso abbraccio e degli schiafetti sulla guancia. Mi fece entrare e mi offrì un aperitivo, nel frattempo ci raggiunsero il maresciallo Peppe Trusso, gli appuntati Leanza, Vecchini e Cottone che iniziarono a bombardarmi di domande e dato il luogo dove mi trovavo si potrebbe dire che mi stavano sottoponendo ad un autentico interrogatorio o terzo grado.
Raccontai dei bambini di strada, come li ho incontrati, del dopo scuola che abbiamo creato assieme ad altri giovani marocchini, delle partitelle al pallone e di tantissime altre cose. Quando parlai di Rodrigo un ex calciatore della serie A camerunense e della scuola calcio che volevo formare, gli occhi dell’Appuntato Francesco Cottone si sono illuminati che d’accordo con gli altri carabinieri si allontana per qualche minuto e torna con uno scatolone, lo apre e con molta delicatezza prende il contenuto: magliette nuovissime, mai usate del San Fratello Calcio.
Francesco Cottone con la passione del calcio, è l’attuale l’allenatore della Sfarandina che milita in prima categoria ed è anche la prima in classifica, all’epoca allenava gli allievi del San Fratello e con il permesso dei suoi colleghi aveva fatto fare queste magliette che come sponsor avevano lo stemma dei Carabinieri. Evidentemente sentendo i miei racconti preferì donare il completino nero verde ai ragazzini marocchini.
Quando tornai in Marocco radunai i ragazzini della squadretta che stavo formando e raccontai che i carabinieri gli avevano mandato un cadeau, un regalo. Alla vista della maglietta nero verde dove saltava agli occhi lo stemma della Benemerita con scritto Stazione Carabinieri San Fratello Italy gli occhi dei ragazzini si spalancarono e divennero luminosi e lucidi come le stelle nella notte di San Lorenzo le bocche sdentate aperte che continuavano a mandare dei suoni: zuina, zuina, choukràn, baraka alìk! Bella, bella, grazie, che tu sia benedetto!
Le hanno indossate immediatamente e non le hanno più tolte perché era il regalo più bello. I grandi che non hanno la semplicità dei bambini hanno fatto notare che c’era una croce nello stemma e che dovevano togliere le magliette, ma le diatribe religiose non erano di loro gradimento e rispondevano con il sorriso fra le lebbra “ c’est un cadeau de la gendarmerie italienne, nos amis”.
L’appuntato Francesco Cottone e Carabinieri di San Fratello hanno regalo di più di un completino di calcio, hanno regalato un sorriso a dei ragazzini che per mangiare chiedevano l’elemosina e per essere felici respiravano colla. Forse quella maglietta ha fatto dimenticare per un momento i loro guai e li ha fatti sognare.