Biagio Lentini
Era il 16 gennaio del 1092 quando in una abitazione di piazza Garibaldi di Favara Lucia Magro , figlia naturale di Stefano Dulcetta, dava alla luce un bambino di nome Gaetano Guarino. Il quale , da giovane , studiò presso il Convitto Nazionale di Palermo e conseguita la maturità classica si iscrisse a farmacia presso l’ateneo palermitano, conseguendo la laurea al’età di 26 anni.
Durante gli anni dell’università alimentò l’impegno e la fede socialista scrivendo nello stesso tempo articoli per l’Avanti ,organo ufficiale del Partito Socialista Italiano. Periodo nel quale , il giovane Guarino svolge un’intensa attività politica. Attività che divenne impegno costante e continuo con la caduta del fascismo e l’avvento della democrazia , infatti conquistata la libertà, insieme ad altri fondò a Favara la sezione del Partito Socialista, divenendo ,poi, presidente del locale Comitato di Liberazione. Erano tempi nei quali la politica era servizio pregno da una forte carica ideologica . E Guarino fu a servizio della povera gente , dei bisognosi e dei nullatenenti. Era il periodo del dopo guerra, la gente moriva di fame, la disoccupazione era dilagante e quando il 2 ottobre del 1944 il prefetto di Agrigento lo nominò sindaco di Favara , divenendo il primo sindaco socialista della città dopo la liberazione , il popolo vide in lui l’uomo della riscossa economica , politica e sociale. Anche perché la sua farmacia di piazza Garibaldi da sempre era diventata punto di rifermento di tutti i bisogni della povera gente ,dalle medicine gratuite alle necessità di carattere economico. Nel frattempo insieme all’onorevole Giosuè Fiorentino divenne uno dei massimi esponenti del socialismo agrigentino e siciliano. Non era trascorso un anno dalla nomina a sindaco dl paese , quando il 15 settembre del 1945 ,per le dimissioni di tre assessori , rassegnò le dimissioni nelle mani del prefetto. Era molto amato dal popolo tanto da essere stato etichettato come “omu bonu”. Fu sempre accanito sostenitore dei contadini durante l’occupazione delle terre e dei minatori nelle lotte per la conquista di un giusto salario e un lavoro sicuro. Dopo alcuni mesi di gestione commissariale del comune , vennero indette le elezioni per eleggere democraticamente il primo Consiglio Comunale del dopo-guerra. Il farmacista Guarino capeggiò una lista di sinistra , il Fronte Democratico Popolare costituito da socialisti , comunisti e azionisti. Il 10 marzo del 1946 lo schieramento di Gaetano Guarino conquistò la maggioranza assoluta, 24 seggi su 30. Per il socialista Guarino fu un successo personale e politico, infatti il 13 dello stesso mese il Consiglio Comunale lo elesse sindaco della città di Favara. Guarino era un uomo integerrimo e da uomo onestissimo quale era voleva che la gestione degli aiuti americani: pasta, farina,latte in polvere , baccalà,zucchero, vestiario ed altro attraverso l’U.N. R.R.A. prima e il piano Marschall dopo venissero distribuiti equamente in rapporto dello stato di bisogno e di miseria in cui versava la stragrande maggioranza della popolazione. Divenne furente quando ignoti rubarono i beni dell’U.N.R.R.A. ,per la qualcosa litigò con alcuni consiglieri comunali ritenendoli responsabili del furto, minacciandoli di denunzia qualora non volessero restituire la refurtiva. Era un esponente politico “pulito” che intralciava i disegni dei nostalgici fascisti, gli interessi dei latifondisti, di compagni di “viaggio”, della mafia. E il 16 maggio 1946 mentre rientrava a casa , accompagnato da compagni di partito e da amici, come era sua consuetudine all’incrocio tra il vicolo della Musica e la via Vittorio Emanuele venne assassinato con un colpo di pistola alla nuca. Il sindaco amato dal popolo immolò la propria vita sull’altare dell’onestà e della dell’amore per la giustizia sociale. La sua casa , per rendergli l’ultimo omaggio, fu meta di pellegrinaggio di donne ,uomini,giovani di ogni ceto sociale per dare l’ultimo saluto all’uomo della speranza e della riscossa. Un uomo , un personaggio , un politico come Gaetano Guarino credo che dovrebbe essere di esempio e di emulazione dei politici di oggi. La società ne ha tanto bisogno.
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