Giuseppe Maurizio Piscopo
Roberto Vitale nasce a Palermo nel 1961. Si laurea all’Accademia di belle Arti Michelangelo di Agrigento. Per molti anni insegna all’Istituto Luigi Braille di Palermo e in questa scuola ci siamo conosciuti e confrontati. Non dimenticherò mai il primo giorno che sono arrivato al Braille in una giornata fredda e piovosa, un ragazzo non vedente si fermò a parlare con me che ho vissuto l’infanzia nel cortile dei ciechi e mi disse con dolcezza: il Professore Vitale è un gigante buono è il professore che sta dalla parte degli alunni … Roberto è il professore che tutti avremo voluto incontrare nella nostra vita: paziente, gentile e attento alle esigenze di ognuno. Anche nei momenti di difficoltà riesce a trovare un sorriso e la parola giusta per guardare avanti nel difficile mondo della scuola. Per molti anni è stato vicario. In questa intervista il professore si racconta con schiettezza e semplicità. Roberto mi fa pensare alle parole di una bella canzone di Paolo Conte che dicono così: “Il Maestro è nell’anima e dentro l’anima per sempre resterà”…
Come eri da bambino?
Un po’ timido, ma non avevo paura di intraprendere nuove esperienze.
I ricordi del tuo maestro, dei tuoi compagni, l’atmosfera che si viveva allora a Palermo…
La vita all’epoca era molto facile, ricordo ancora la maestra Raimondi mentre dei miei compagni purtroppo non ricordo quasi niente.
Ricordi il primo giocattolo che hai ricevuto?
Ricordo in particolare l’allegro chirurgo.
Ricordi il primo giorno di scuola?
Ero agitatissimo, non riuscivo a stare fermo e facevo fretta alla mamma per paura di arrivare in ritardo.
Quando hai deciso di esercitare la professione del professore?
Ho scelto questa professione perché quando ero studente mi affascinava molto.
Ti ho conosciuto vent’anni fa al Braille, ho dei bellissimi ricordi. Ho apprezzato sempre la tua gentilezza, la tua calma e la tua disponibilità con tutti. Anche allora eri il vicario?
Anch’io ho dei ricordi indelebili della tua persona e di tutte le iniziative che negli anni hai proposto come “Palermo d’inverno”.
Ti ringrazio per avere apprezzato la mia gentilezza e disponibilità, credo che siano fondamentali per costruire un clima lavorativo sereno e collaborativo. Si, quando ci siamo conosciuti ero vicario.
Perchè sei stato scelto e confermato dai dirigenti, qual è il segreto del tuo successo?
Sicuramente l’impegno che metto per fare funzionare la scuola in modo ottimale e offrire un servizio eccellente agli alunni e ai genitori e ai professori e a tutto lo staff.
Cosa pensi dei dirigenti con i quali hai lavorato?
Ho avuto la fortuna di collaborare con dirigenti che mi hanno insegnato molto professionalmente e mi hanno sempre supportato nelle scelte organizzative che prendevo.
Che ricordi conservi dell’Istituto Luigi Braille, di quel palazzo straordinario, della chiesa di Santa Lucia, dove ho registrato “Palermo d’inverno”grazie anche al tuo aiuto…
Un ricordo bellissimo, 23 anni passati in un luogo carico di storia e tradizioni come la festa di Santa Lucia, ma anche tutti i ragazzi che con le loro difficoltà affrontavano la vita con serenità e fiducia verso noi insegnanti.
Sinceramente come fossimo da soli, (ricordati che sono moltissimi quelli che leggeranno questa intervista),…Ma è così difficile svolgere la professione del vicario in una scuola a prevalenza femminile?
Il mondo femminile è affascinante ma a volte incomprensibile, si è davvero difficile.
Sinceramente: hai mai perduto la pazienza?
Raramente.
Nella tua grande esperienza, trovi che la scuola sia cambiata, che Palermo sia cambiata?
E’ innegabile che la scuola sia cambiata principalmente nei valori, una società arrogante sta facendo perdere il rispetto che c’era una volta per gli insegnanti soprattutto da parte dei genitori.
Sono felici i bambini di oggi?
Difficile dirlo, i ritmi frenetici della nostra società fa si che i genitori passano sempre meno tempo con i figli e loro di sicuro ne risentono.
Che cosa non ha fatto la scuola per i bambini?
Penso che i bambini debbano fare più esperienze al di fuori della scuola, conoscere i luoghi storici della città, visitare musei e monumenti, vedere spettacoli teatrali e concerti.
Chi sono i poveri di oggi?
Gli invisibili, chi viene privato anche del diritto di avere una propria immagine e un ruolo nella nostra società.
Che cos’è per te la solidarietà?
Dare la speranza a chi si trova in difficoltà.
Qual è il vero significato del Natale?
Il Natale dovrebbe essere vissuto nel cuore, dentro ognuno di noi.
Che cosa non hanno capito gli uomini delle donne, prima dicono di amarle e poi le ammazzano due volte la settimana…
Per alcuni amare significa possedere, ma le donne non sono oggetti.
Palermo capitale della Cultura: che cosa bisogna fare per accogliere i turisti e non lasciarli delusi?
Ci sarebbe molto da fare: la pulizia delle strade, potenziare i mezzi pubblici, migliorare le condizioni di strade e marciapiedi, rendere accessibili musei e monumenti senza giornate di chiusura.
Che cos’è per te la bellezza?
Qualcosa che ti stupisce, che ti meraviglia.
Puoi commentare la celebre frase di uno scrittore russo: “La bellezza salverà il mondo”…
Gli antichi greci parlavano di “bello e buono”, ritengo che questa affermazione riferita alla morale umana possa davvero salvare il mondo.
Che cos’è per te la felicità?
Stare bene con se stessi e con gli altri.
Da dove nasce la violenza del nostro tempo?
Dal volere tutto e subito e da una società decadente dove si stanno perdendo i valori della civiltà.
Qual è la cosa più curiosa che ti è capitata a scuola?
Sinceramente non ricordo episodi particolarmente curiosi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro e cosa ti aspetti dal 2018?
Proseguire la mia attività professionale con impegno e serenità. Parteciperò al concorso per dirigente scolastico e ci metterei anche un bel viaggio con la mia famiglia.
Auguri e grazie a nome di tutti i professori per il proficuo lavoro che continui a svolgere all’Istituto Comprensivo “Guglielmo Marconi” di Palermo.