“So che mi aspettavi!”
Io non vorrei disturbarti, ma mi cammuriano continuamente. Antonio Palumbo, Giuseppe Lentini, Gaetano Airò, Toto’ Broccia, per fare qualche nome, tutti a dirmi “ma comù finì? Non sogni più Guarino?” E la cosa si è fatta al momento pressante con la riduzione delle ore lavorative ai socialmente utili, con conseguenziale riduzione del salario.
“Antonio Palumbo, comunista, è un bravo ragazzo, uno che si impegna. Gaetano Airò è figlio di Carmelo, socialista nel sangue, belle persone. Giuseppe Lentini è figlio di Biagino un altro vero socialista, uno che non ha cambiato mai il suo ideale politico. Suo figlio, Giuseppe, è pure lui un socialista, meno riflessivo, ma anche lui una brava persona, Toto’ Broccia nipote di Giuggiu. Questi signori ti camurriano?”
Mi cammuriano sulla storia dei precari, nella precedente amministrazione, il sindaco del tempo, la maggioranza degli assessori, quasi tutta l’opposizione e qualcuno della maggioranza rinunciarono ai compensi politici per garantire il salario e la continuità lavorativa ai precari. Oggi, davanti allo stesso problema non ce n’è uno che avanza semplicemente la proposta di rinunciare al gettone.
Dove sono io, diversamente da voi viventi, vediamo tutto al presente. Il passato e il futuro sono il presente. Questa cosa ci permette, quando ne abbiamo voglia, di buttare un’occhiata sulla Terra e di divertirci a guardare e ascoltare le grandi fesserie che escono dalla bocca di molti politici. Quella del sacrificio, poi, è la più grande di tutte in assoluto. Il sacrificio è fare una cosa a proprio danno e in favore degli altri. Il mio è stato un sacrificio estremo a favore dei miei concittadini. La mia professione era quella del farmacista, il mio credo politico il socialismo. I favaresi sono venuti a prendermi da casa e mi hanno eletto sindaco, senza promesse. Cercavano un uomo giusto che li aiutasse nel grave periodo dell’immediato Dopoguerra. Quale è il sacrificio degli attuali amministratori di Favara? Il compenso politico è denaro del popolo e quando una parte di esso è nel bisogno la prima cosa da fare è rinunciare. In un Comune in dissesto appare un fatto scontato. Bravi tutti, il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali del passato che hanno rinunciato. Hanno fatto un sacrificio per il popolo. Adesso, chi ti ha camurriato sa come la penso.
Per il resto, vi dico che è meglio interessarvi della cosa pubblica. Stare attenti ai fatti vostri perché vivete uno strano periodo nel quale davvero vale la regola del fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Fate i cittadini! Lassati perdiri munnu è stato e munnu è.
Grazie Sindaco Guarino.
“E’ stato un piacere sapere che le persone aspettano la mia intervista. Alla prossima”.