L’attuale situazione del Comune di Favara è, senza dubbio, una delle peggiori nella storia della città.
Facile per tutti fare il lungo elenco delle criticità, ma a poco serve. Bisognerebbe fare altro, cercare di, ognuno per la sua parte, accettare e offrire il contributo alle soluzioni.
Dovrebbe, in particolare, l’amministrazione comunale accettare i contributi dell’opposizione e questa offrirli. Così come il governo della città dovrebbe accettare i suggerimenti offerti dai partiti, dai cittadini e dai politici locali di buona volontà. Proprio questi ultimi hanno più volte, anche attraverso le pagine del nostro giornale, dato soluzioni su diversi settori e, in particolare, sulle finanze comunali e sul servizio di igiene ambientale. Antonio Palumbo, Gerlando Nobile, Mimmo Russello, Giuseppe Milioti, Gioacchino Zarbo, Giuseppe Lentini, Davide Romeo, Michele Montalbano, Gaetano Airò e tanti altri ancora che mi piace identificare tra i politici di buona volontà, Giuseppe Di Miceli di Konsumer, gli avvocati Leonardo Cusumano, Gianna Bruccoleri e Linda Bellomo, Pietro Milioti e i componenti del Coordinamento Titano, le altre associazioni cittadine, la pastorale cittadina, i sacerdoti, i consiglieri d’opposizione, sono tutti una significativa energia che dovrebbe essere utilizzata e non sprecata.
Chi non ha a cuore le sorte della città? Chi non è disponibile a risolvere o, almeno, a migliorare i problemi della fascia più debole della società civile favarese?
Essendo favarese e conoscendo i miei concittadini, credo proprio che nessuno farebbe un passo indietro, se coinvolti. L’umiltà è un segnale di grandezza, “il faccio io da solo” è superbia che non porta alcun beneficio e che non riconosco alla nostra sindaca, che ha ben altre qualità. Questa dell’umiltà è una regola alla quale non fa eccezione la politica. Non credo e non crederò mai che un solo partito possa risolvere alcunché. Anzi, la storia ci dice l’esatto contrario. La politica è confronto all’ultimo sangue. Confronto all’interno degli stessi partiti politici, della stessa maggioranza e opposizione.
A Favara le energie ci sono e non mancano le intelligenze, la vera questione sta nel porre in essere le condizioni per migliorare la collaborazione. I suggerimenti vanno ascoltati e valorizzati e non vanno, come fa qualcuno, interpretati in forme di attacco politico. Non ci sono nemici dai quali difendersi e non occorrono le barricate. Ci troviamo tutti nella stessa trincea.
Il ragionamento è: cambiare e anche prima di subito. La politica è servizio alla gente e in questo momento il popolo è servito male, ma potremmo ancora farcela, solo se lo vogliamo. E da buoni favaresi…