Spesso siamo molto critici nei confronti della Chiesa e non riusciamo a scorgere la luce di speranza che infonde nel cuore di chi è veramente emarginato, escluso e vittima del populismo e della retorica.
Ieri 10 marzo, a Messina nell’ Auditorium Mons. Fasola, si è svolto il XXXVII Convegno Caritas “Altre Carceri. Storie di Umanità e Libertà”. Titolo voluto fortemente dall’Arcivescovo di Messina Mons. Giovanni Accolla.
Seguendo la linea di Papa Francesco, la Caritas Diocesana di Messina, in occasione dell’Avvento e ora della Quaresima, ha scelto di approfondire grazie al contributo di qualificati relatori, il tema del Carcere.
Da qualche hanno la Caritas di Messina oltre ai vari progetti che cura in sinergia con altri uffici interni come Migrantes, ha avviato presso la Casa Circondariale di Gazzi, u8n dialogo intenso e proficuo che ha visto la realizzazione di Laboratori teatrali con i detenuti e l’allestimento di spettacoli teatrali nella stessa struttura penitenziaria.
In una lettera indirizzata a tutte le comunità parrocchiali e religiose della diocesi, la Caritas nella persona del neo direttore Don Nino Basile asserisce: “In questo tempo segnato da crisi economica e sociale, come quello che stiamo vivendo, sarà l’attenzione agli ultimi e il loro possibile reinserimento nel contesto sociale, a dare nuova speranza al vivere quotidiano di ciascuno.”
Per evitare che il nostro sguardo non rimanga ripiegato su noi stessi è importante conoscere realtà dove l’uomo a causa dei suoi errori soffre, ma nello stesso tempo desidera riscattarsi.
Se si vuole che un sogno folle diventi realtà bisogna fare comunione, ed è così che la Caritas Diocesana messinese con Daniela Ursino e la sua associazione D’aRteventi il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la Casa Circondariale di Gazzi, nel Tribunale di Sorveglianza, la Polizia Penitenziaria hanno portato avanti un progetto folle e difficile da realizzare: il “Teatro per sognare”. Un laboratorio che si è concluso con una emozionante rappresentazione messa in scena da 8 detenuti diretti dal regista Flavio Albanese.
Il convegno ha avuto inizio proprio con la proiezione del video dello spettacolo che vede protagonisti i detenuti, aiutati dagli alunni di diverse scuole di Messina assieme ad alcuni professori che insieme hanno portato in scena “ Ragazzi” tratto da “ I fratelli Karamazov” di F. Dostevkij.
Daniela Ursino afferma che “questa collaborazione, ha dato vita ad un gruppo, una famiglia che si è formata intorno al teatro, abbiamo lavorato, respirato, gioito e abbiamo condiviso tante emozioni insieme. Questa famiglia è composta da tutti coloro che hanno fatto sì che questo sogno diventasse realtà”.
Tra gli ospiti del convegno che hanno dato il loro prezioso contributo oltre a Mons. Accolla che ha fatto gli onori di casa, Fra Francesco Vinci, cappellano della casa Circondariale di Siracusa- Floridia, Armando Punzo, regista e fondatore della compagnia Reclusione di Volterra, Pippo Venuto, ex detenuto e attore, Dott. Nicola Mazzamuto, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Messina e in fine il Prof. Vito Minoia Docente presso l’Università degli studi di Urbino e presidente del coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.
Ci auspichiamo che progetti come questi ne nascano ancora e che si guardi alla sacralità della persona in modo che i detenuti siano aiutati a dare una svolta alla propria vita dando speranza a tanti altri loro compagni di sventura che grazie all’esperienza sognano la vera libertà che noi persone “ libere” spesso non conosciamo.