Nessun contratto di fornitura d’acqua era stato stipulato per il loro esercizio commerciale. Scattano così le manette ai polsi di due commercianti di Favara con l’accusa di furto aggravato d’acqua pubblica.
Quando i Carabinieri della Tenenza di Favara (Ag) hanno scoperto l’allaccio abusivo alla condotta pubblica dell’acqua, realizzato nel pieno centro cittadino di Favara da due commercianti, stentavano a crederci. I due esercenti, infatti, titolari di un noto bar ubicato a Favara in piazza Cavour, avevano ideato un singolare ma semplice sistema per asportare fraudolentemente l’acqua da un pozzetto della condotta pubblica, facendola confluire, attraverso un lungo tubo, nella cisterna del Bar in loro gestione, avente una capienza di circa 10.000 litri. I due, infatti, sono stati sorpresi mentre stavano riempiendo la cisterna, utilizzando un tubo lungo circa 30 metri collegato direttamente alla rete idrica.
È stata proprio la presenza di questo lungo tubo nelle vicinanze di un pozzetto sulla pubblica via ad insospettire i militari. È bastato loro seguire il tubo che si districava nelle viuzze retrostanti l’esercizio commerciale, per scoprire dove andasse a finire e a chi fosse destinata l’acqua.
I militari, inoltre, a seguito di ulteriori indagini, hanno scoperto che i due titolari del Bar non avevano stipulato alcun contratto di fornitura di acqua per l’esercizio commerciale. E così, i carabinieri intervenuti sul posto, ultimati gli accertamenti, hanno fatto scattare le manette ai polsi dei due esercenti, sorpresi in flagranza, con l’accusa di “Furto aggravato” di acqua pubblica. Gli arresti dei due favaresi, V.A. 39 enne e D.G., 36 enne, sono stati già convalidati dall’Autorità Giudiziaria. Tutti i materiali utilizzati per realizzare l’allaccio abusivo sono stati posti sotto sequestro.