Il sacerdote, in occasione della Giornata mondiale per l’acqua, ha fatto installare una fontanella nel sacrato della chiesa SS. Pietro e Paolo a Favara.
E’ stato un momento, quello di ieri sera, di preghiera e di riflessione al quale don Marco ha coinvolto l’imam della moschea di Agrigento, Rhaziane. Presenti le associazioni a difesa dell’acqua pubblica e l’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo.
Si è pregato e ricordato il bene prezioso, che nel mondo non per tutti e di facile accesso. Alle riflessioni di don Marco si sono aggiunte quelle dell’imam di Agrigento e dei fedeli. La cerimonia si è chiusa con la benedizione dei presenti e dell’acqua.
“L’acqua è un dono di Dio agli uomini”.
Non può essere oggetto di arricchimento di pochi a danno della collettività. “E’ un dono che deve essere rispettato”. Bisogna farne buon uso, non sprecarla, risparmiarla. Da noi il risparmiarla ha un senso diverso rispetto agli altri territori, ché lo spreco lo fa la parte pubblica, con il 50 per cento di acqua che si perde nelle reti idriche colabrodo. All’interno della chiesa, dicevamo, si è pregato e sono stati letti brani sacri, stimolando le riflessioni di credenti, cattolici, musulmani e di non credenti.
Il “segno” era fuori, nel sacrato: la fontanella e i bidoni. A significare che l’acqua è di tutti e tutti possono accederne liberamente. I bidoni rappresentano il disagio degli uomini. Il peggiore mezzo per portarsi l’acqua a casa.
Intanto, attorno alla fontanella a conclusione della celebrazione, è stata festa grande per adulti e bambini, in fila a riempire la bottiglia o il bidone. L’imam, il sacerdote, la deputata Margherita La Rocca e tutti i presenti intorno a l’unica del tutto “provvisoria” fontanella di Favara a far festa.
A casa si saranno portati una maggiore determinazione sull’acqua pubblica, sull’abbattimento dei suoi costi, sul non negare l’acqua a chi non può pagarla.
“E’ un dono di Dio a tutti” ha detto don Marco, noi aggiungiamo “e non a pochi e non, assolutamente, ai pochi che vorrebbero utilizzare il “dono” per arricchirsi.
Don Marco Damanti ha intrapreso il suo cammino, non si ferma e non è solo. Ha intorno a se le associazioni di volontariato, dei consumatori, il coordinamento Titano, i politici di buona volontà e tanti amici disposti a stare insieme in difesa del “dono”.