Gaetano Scorsone
Ieri sera gran pienone per la prima della Commedia “…Sig. Tenente” portata in scena al Teatro San Francesco dalla Compagnia Teatrale Testikueti di Favara.
Io e mia moglie siamo stati fra i tanti che hanno risposto positivamente all’offerta di una serata diversa dai soliti stereotipi di fine settimana, seguendo una sorta di richiamo inconscio che ci ha portati ad essere seduti in teatro per una serata che certamente ci avrebbe arricchito con stimoli alla riflessione, divertito con spunti comici, spronati con delle provocazioni, rapiti con il fascino delle luci e la melodia delle musiche.
Una serata da teatro come tante altre, si presentava per noi alla viglia. Non avremmo mai immaginato che a tutto ciò si fosse aggiunto anche una cascata di emozioni che, esondando dal palcoscenico, riuscissero fortemente ad invadere l’animo di tutti i presenti generando una sorta di miscela emotiva fatta di commozione, dolore, indignazione, vergogna, ribellione, voglia di riscatto, di emancipazione, di ritrovato orgoglio, di cambiamento. Già, di cambiamento!
In una terra che porta i profumi della zagara, che è lambita dall’azzurro del mare, che offre magiche prospettive di unici panorami, ricca di vestigia di passate civiltà, generosa nella sua fertilità, in cui tutto sembra un inno alla vita è inconcepibile come ci si possa orientare a forme associative e comportamentali che sono l’esatta negazione di tutto ciò. Mafia, delinquenza, sfruttamento, speculazione, mercificazione, deresponsabilizzazione, saccheggio e rapina di risorse, aggressione ambientale, mortificazione della dignità della persona, negazione di doveri, di principi , di valori e del
Così come gli abitanti di quella sperduta comunità sul cocuzzolo di una montagna ed i Carabinieri della Stazione
Basta ritrovare il coraggio delle proprie responsabilità, risvegliare dal lungo letargo i propri doveri, riconoscere il valore di principi come la condivisione, la partecipazione e la propositività, operare con generoso spirito di servizio e tenere sempre a mente il discorso che il Beato Papa Giovanni Paolo II pronunciò nella Valle dei Templi giusto 25 anni fa: “. . . il Popolo siciliano è tanto attaccato alla vita, ama la vita, dà la vita . . . non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, della morte . . . CONVERTITEVI ! Una volta verrà il Giudizio di Dio!”. Grazie agli amici della Compagnia Testikueti e a quanti si sono prodigati per la messa a punto di una rappresentazione di cui tutti ci ricorderemo.