Assemblea molto partecipata questa di oggi con trentacinque sindaci presenti su quarantatré.
Hanno approvato all’unanimità la volontà di procedere verso la rescissione del contratto con Girgenti acque e di dare l’incarico incarico all’avvocato Giuseppe Mazzarella di avviare l’iter di contestazione delle inadempienze di Girgenti Acque.
Il presidente dell’ATI, Vincenzo Lotà, sindaco di Menfi, ha spiegato che dopo il voto dell’assemblea di stamattina, il legale invierà alla Girgenti Acque le diffide impegnando il gestore a dare riscontro entro un certo lasso di tempo. Successivamente, dopo che la società risponderà alle contestazioni, l’Assemblea dell’ATI valuterà se la strada della rescissione per inadempienze sarà praticabile.
Un iter che prefigura una lunga battaglia nelle aule giudiziarie. Non solo, tutti ci domandiamo perché l’Ati abbia dovuto attendere anni per arrivare all’odierna determinazione, quando già da tempo la Magistratura ha posto sotto sequestro alcuni depuratori. L’altra domanda è: dovevano essere i Comuni a raccogliere le inadempienze o doveva essere direttamente il controllore, cioè l’Ati, a farne il lungo elenco.
Il presidente dell’ATI, Vincenzo Lotà, sindaco di Menfi, ha spiegato che dopo il voto dell’assemblea di stamattina, il legale invierà alla Girgenti Acque le diffide impegnando il gestore a dare riscontro entro un certo lasso di tempo. Successivamente, dopo che la società risponderà alle contestazioni, l’Assemblea dell’ATI valuterà se la strada della rescissione per inadempienze sarà praticabile.
Un iter che prefigura una lunga battaglia nelle aule giudiziarie. Non solo, tutti ci domandiamo perché l’Ati abbia dovuto attendere anni per arrivare all’odierna determinazione, quando già da tempo la Magistratura ha posto sotto sequestro alcuni depuratori. L’altra domanda è: dovevano essere i Comuni a raccogliere le inadempienze o doveva essere direttamente il controllore, cioè l’Ati, a farne il lungo elenco.
Al di la delle domande destinate a restare, purtroppo, senza risposte, altre istituzioni, in primis la Magistratura, hanno iniziato, dicevamo, un percorso che darà, sicuramente, risultati certi e più celeri.
Lo stesso coordinamento a difesa dell’acqua pubblica Titano ha chiesto di incontrare il Procuratore della Repubblica di Agrigento e una audizione alla Commissione regionale Sanità, già programmata per il prossimo mese di Maggio.”La decisione unanime dei Sindaci Agrigentini – scrivono in una nota Cgil e Federconsumatori – di formalizzare una diffida propedeutica alla risoluzione del contratto con “Girgenti Acque”, segna una pagina storica nel tormentato rapporto con il gestore del servizio idrico integrato. Adesso occorre essere coerenti fino alla fine.
Occorre cominciare a pensare al “dopo Girgenti Acque” per assicurare in termini di economicità, efficienza ed equità questo fondamentale servizio ai Cittadini, salvaguardando anche gli investimenti annunciati per il rifacimento delle reti”.
C’è un mondo che si muove a difesa della salute pubblica e di un bene essenziale quale è l’acqua.
Superando ogni altra considerazione e in linea con quanto affermato da Ilenia Capodici e Massimo Raso, il risultato odierno, pur in notevole ritardo, ha la sua importanza nella votazione unanime dei sindaci perché è la rappresentazione comune della volontà di chiudere con l’attuale gestione del servizio idrico integrato.