Gaetano Scorsone
A distanza di due settimane dalla chiusura della X Edizione della Festa della Legalità, Favara raccoglie i frutti dei propositi solidaristici inseriti nel suo articolato e condiviso programma che ha dedicato uno spazio alla raccolta di alimenti e generi di prima necessità.
Dando prova ancora una volta della grande energia di cui è capace il suo generoso cuore, la Favara autentica, abituata ad agire, ha risposto in maniera encomiabile alla richiesta di aiuto lanciato dalle famiglie in difficoltà esposte al disagio morale e materiale provocato da un sistema economico esageratamente utilitaristico e niente affatto solidaristico.
Piuttosto che vacuamente filosofeggiare sul significato di una Festa dedicata ad una legalità di cui, per alcuni, si hanno diverse interpretazioni, a seconda delle circostanze, e che viene pretesa sempre dagli altri – difficilmente imposta a sé stessi – c’è chi, invece, ha preferito onorare le proprie responsabilità civili offrendo il personale contributo ad una causa che oltre a esprimere solidarietà sancisce in maniera chiara ed inequivocabile quel sano principio di appartenenza comunitaria che ci vuole componenti di quell’unica grande famiglia che è la nostra amata Favara.
Tutte le Scuole hanno veicolato questo virtuoso messaggio che, trasmesso dagli allievi ed accolto dalle famiglie, ha generato una risposta che è andata al di là di ogni ottimistica previsione: una valanga di alimenti e di generi di prima necessità offerti a chi soffre come una calorosa carezza per far capire che non si è soli e che la viva speranza di un futuro migliore potrà essere meglio alimentata insieme. Il doveroso GRAZIE a quanti si sono prodigati per far sì che la Legalità potesse così virtuosamente ed efficacemente essere declinata per la salvaguardia della dignità della persona e per una maggiore inclusione sociale, attraverso la promozione della raccolta, l’organizzazione del ritiro e la cura della distribuzione: tutte le Scuole cittadine, il Consiglio Pastorale Cittadino, l’Area Padre Pino Puglisi, il Centro di Ascolto della Chiesa Madre che ha raggiunto ben 50 famiglie indigenti, la Comunità Ecclesiale cittadina, l’Arciprete don Giuseppe D’Oriente che da buon pastore coordina, promuove ed incoraggia.