La sindaca di Favara ha inviato una nota all’Ati sulle anomalie durante l’installazione dei contatori idrici. Intanto, oggi ci sono stati momenti di tensione in Via Italia tra i cittadini e gli operatori di Girgenti acque.
I tecnici di Girgenti acque avrebbero, secondo quanto raccontato dalla gente che è scesa in strada a difesa di una anziana signora, prima installato il contatore e solo dopo citofonato all’utente per informarla del lavoro effettuato e per la firma del contratto. Almeno, dieci le persone pronte a testimoniare questa versione dei fatti.
Del resto, noi eravamo presenti nella fase successiva all’installazione e durante la protesta.
Il personale dell’azienda che gestisce il servizio idrico ha difeso l’operato affermando che le disposizioni sono di installare comunque il contatore idrico, mentre l’utente ha 45 giorni di tempo per recarsi negli uffici di Girgenti acque per fare la disdetta del servizio, qualora non desidera il misuratore.
I cittadini presenti, dal canto loro, sostenevano che non si può procedere all’installazione senza preavviso e senza la preventiva firma del nuovo contratto e che solo trascorsi 45 giorni, Girgenti acque può procedere con i lavori di posa del contatore o, in caso di assenza di consenso, di cessazione del servizio.
Dello stesso parere dei cittadini è la sindaca di Favara che abbiamo raggiunta telefonicamente. “Ho già inviato una nota all’Ati – ci dice Anna Alba – informandolo sulla non osservanza degli accordi e delle anomalie circa l’istallazione dei contatori. L’utente deve avere il tempo di informarsi sul nuovo contratto e solo dopo dare in consenso con la firma dello stesso e l’installazione”.
La nota di Anna Alba avrà sicuramente un seguito, intanto le squadre di operatori di Girgenti acque continuano il loro lavoro e la gente non sa bene come comportarsi. E c’è anche il rischio di proteste che possano degenerare. Alla fine della fiera credo a nessuno gioverebbe l’attuale stato dell’arte. Non gioverebbe per ovvie ragioni all’immagine del gestore del servizio, che sembrerebbe agire in una situazione di supremazia mal sopportata dall’utenza, non giova all’Ati che tarda a difendere i cittadini. Non giova alla gente, spettatrice e vittima di un sistema a diverse velocità. In Via delle Muse dove scarica il 60 per cento delle fogne della città e dove l’Arpa ha accertato l’inquinamento all’ambiente, dal mese di Novembre scorso il cantiere è aperto e i lavori non si chiudono, mentre sul versante installazione dei contatori si corre più veloci dei Bersaglieri.
C’è incredulità, smarrimento, di più, c’è sfiducia nelle istituzioni e nel gestore. Le fogne inquinano l’ambiente con grave danno per la salute dei cittadini e del territorio, non si può avere l’acqua corrente e l’utente è obbligato a mantenere il recipiente di accumulo che rende non potabile l’acqua, nessuna garanzia sulla fornitura dai turni elastici, si allungano e si accorciano in base ai guasti sul sistema che non mancano mai. E’ una vera e propria lotta tra neri in una notte senza Luna che sembra non avere fine.