E’ fuoco che non si spegnerà nell’immediato quello innescato venerdì scorso dalla installazione di un misuratore idrico in Via Italia a Favara. I fatti li raccontiamo in un altro articolo. In estrema sintesi, i tecnici dell’azienda che gestisce il servizio idrico nella mattinata di venerdì avrebbero prima installato il contatore e solo dopo informata la signora titolare dell’utenza e, a quanto pare, il nuovo contratto le sarebbe stato consegnato nel pomeriggio sempre dello stesso giorno. In favore della donna, sono intervenuti in massa i vicini di casa, con momenti di forte tensione.
La sindaca di Favara, Anna Alba, ha inviato una nota all’Ati sulla non osservanza da parte di Girgenti acque delle regole stabilite dall’Ambito idrico. Ad ogni modo, alla pubblicazione sulla pagina di SiciliaOnPress della notizia è seguita la replica di Girgenti acque rivolta essenzialmente alla sindaca di Favara, che noi abbiamo pubblicato integralmente.
La sindaca Anna Alba e Girgenti acque affermano e richiamano concetti e regole assolutamente diversi e contrapposti tra di loro.
Noi, dal canto nostro, abbiamo pensato di riempire lo spazio lasciato vuoto dal silenzio del Controllore Ati, che dovrebbe tuonare piuttosto di tacere, con i pareri legali degli avvocati sul particolare argomento.
L’avvocato Linda Bellomo è la prima, in ordine cronologico, a dare il parere legale sulla questione contatori in generale e in particolare sull’episodio di venerdì scorso destinato a finire in Procura, ma ne seguiranno certamente altri.
Ovviamente, così come per Girgenti acque anche per l’avvocato Bellomo, pubblichiamo integralmente. (F.P.)
Avv. Rosalinda Bellomo
La nota di Girgenti acque pubblicata il 01.06.2018 appare ictu oculi contraddittoria nel suo contenuto, ma anche con il dettato della Convenzione (conforme alla normativa nazionale), con le direttive dell’ATI e soprattutto con l’agire degli operatori della società gestore.
L’ATI, a seguito dell’intervento del coordinamento Titano, ha chiesto di adottare una procedura lineare, trasparente con regole condivise (cfr nota del 23.02.2018 prot. n. 829).
Ad oggi invece Girgenti acque s.p.a. gestisce il servizio in modo difforme a quanto previsto dalla Convenzione del 2007 e dalla normativa nazionale dallo stesso richiamata, nonché dalle stesse direttive dell’ATI, dandone una lettura distorta e strettamente conforme ai propri interessi.
Le conseguenze si riflettono negativamente sugli utenti, confusi e arrabbiati, giacchè pur conoscendo i propri diritti, non trovano nelle Istituzioni una tutela forte e dignitosa, che blocchi gli abusi di un gestore che rigira la Convenzione e le normative in materia a suo piacimento.
A conferma di ciò, si ricorda quanto accaduto ieri all’utente di Via Italia: i diritti dell’utente sanciti dalla Convenzione e dalla normativa nazionale (la stessa richiamata dalla società gestore) sono stati calpestati dagli operatori di Girgenti acque sotto gli occhi di tanti altri testimoni. Senza alcun preavviso, senza alcun accertamento sulla corretta funzionalità del contatore, senza alcun accertamento sul passeggio di aria nelle condotte della zona interessata, senza che sia stato dato seguito alla direttiva dell’Ati del 23.02.2018, pur essendo lontani dall’H24, e soprattutto col dissenso dell’utente per tutte le ragioni sopra spiegate (cfr video in possesso del coordinamento Titano), gli operatori in assoluta indifferenza e con forza hanno installato il contatore idrometrico, oggi già funzionante. Gli stessi operatori, non avendo potuto completare il servizio secondo le direttive del proprio datore di lavoro, poiché sono andati via quando gli utenti di Via Italia occorsi in aiuto hanno richiesto l’intervento della tenenza dei Carabinieri di Favara, il pomeriggio alle 15,20 circa citofonavano nuovamente allo stesso utente e consegnavano copia di un contratto da sottoscrivere -a dire degli stessi ex art 6.2.1. dello Statuto modificato nel mese di novembre 2017- da sostituire ex novo a quello esistente e vigente.
Nessuno nega che l’installazione del contatore a misura è previsto dalla Convenzione e dalla normativa nazionale, giacchè, all’interno dei S.I.I. funzionanti, tutela l’utente consentendogli di pagare l’effettivo consumo. Purtroppo, nel territorio di Agrigento l’attuale S.I.I. non consente ancora l’h24, anzi espone il Cittadino a noti e provati rischi quali pagare aria per acqua. L’installazione secondo Convenzione del 2007, dovrebbe verificarsi successivamente al rifacimento delle condotte o comunque essere l’ultimo passo prima dell’h24.
Sicuramente l’agire di Girgenti acque non è conforme alla ratio della normativa dalla stessa richiamata, né di altra e pertanto si auspica un intervento diretto e certo da parte di tutte le Istituzioni interessate alla tutela dell’interesse diffuso in questione”.