La settimana scorsa l’amministrazione comunale in un incontro con il Coordinamento Titano ha deciso di formare il tavolo tecnico con la partecipazione di Gaetano Milioto, responsabile dell’associazione in difesa dell’acqua pubblica. Alla base dell’incontro sta il fatto che Girgenti acque non avrebbe rispettato le disposizione dell’Ato idrico secondo le quali, l’azienda avrebbe dovuto dividere la città in zone e procedere per ogni singolo quartiere alla completa posa dei contatori con la successiva verifica dell’Ati idrico e del Comune. E solo dopo la verifica sarebbe partito il pagamento a misura. Completata una zona si sarebbe potuto passare ad una nuova. Un lavoro fatto a regola d’arte garantendo tutti, utenza e, anche, il gestore del servizio.
A distanza di giorni, arriva la replica “sorprendente” di Girgenti acque che scrive alla sindaca di Favara, Anna Alba.
“Preme sottolineare – afferma Girgenti acque – che, in diverse occasioni precedenti e successive la “Disposizione” A.T.I. – lo scrivente Gestore del S.I.I. ha formalmente comunicato i dettagli degli interventi eseguiti e programmati, richiedendo altresì ogni forma di utile collaborazione agli uffici comunali, nonché manifestando la piena disponibilità ad ogni variazione del programma, all’esclusivo fine di migliorare l’andamento dell’attività obbligatoria di che trattasi, sul piano qualitativo e quantitativo.
Proprio in relazione alle richieste formulate nei confronti del Comune di Favara, relative ad aspetti tecnici ed amministrativi sui quali è imprescindibile ogni forma di utile collaborazione (condomini, attività commerciali, programma degli interventi), ad eccezione di sporadiche interlocuzioni con gli uffici tecnici, non abbiamo sinora registrato alcuna forma di riscontro”.
Girgenti acque non ha ricevuto alcuna forma di riscontro! Avrebbero armato un bordello di immane proporzioni per nulla, peggio, per le cose scritte dal gestore del servizio idrico, è il Comune responsabile perché non ha mai offerto alcuna collaborazione nell’installazione dei misuratori idrici.
Sul piano delle ipotesi, se ciò che afferma Girgenti acque corrisponde al vero, è pensabile che qualcosa non ha funzionato nella macchina burocratica del Comune. Ci sarebbero state delle comunicazioni del gestore al Comune alle quali non sarebbe stato dato seguito e della cosa nulla ha saputo l’amministrazione comunale e i cittadini di Favara.
Se non è grave un fatto del genere c’è da capire cosa può essere grave a Favara.
Il Coordinamento Titano e la stessa sindaca avrebbero cercato la soluzione, mentre la stessa si sarebbe potuta trovare agevolmente in qualche cassetto della tante scrivanie degli uffici comunali. Oppure non è vero nulla, un’eventualità abbastanza remota perché Girgenti acque non sarebbe mai arrivata a tanto senza essere in possesso di prove.