In un ristorante del Veneto, il proprietario a chiunque gli chiede quale sia la specialità del locale, risponde con un sorriso beffardo “il conto”. E il conto sembra essere la specialità di Girgenti acque, con un differenza rispetto all’amico del Veneto che utilizza la battuta spiritosa per aprire un simpatico rapporto con il cliente che mangerà benissimo, mentre per Girgenti acque è un’amara battuta, dopo la quale non c’è un servizio adeguato.
I continui guasti sul sistema idrico sono documentati nei quotidiani comunicati del Gestore del servizio. Di oggi un nuovo guasto sulla condotta dell’acquedotto Voltano in contrada Murceri, territorio di Santa Elisabetta, che comporterà disservizi ai Comuni approvvigionati dal Voltano. La giustificazione è trovata.
Intanto, a Favara l’acqua, per i tecnici di Girgenti acque, arriva nelle abitazioni ogni nove giorni, per gli utenti oltre i dieci giorni e anche i 12.
A dare per buona la notizia degli operatori del Gestore del servizio, non pare che sia civilmente apprezzabile il turno di erogazione d’acqua ogni nove giorni.
Ogni nove giorni traduce in pessima la qualità del servizio. E mentre il servizio peggiora i costi dello stesso sono elevati e non in rapporto con la qualità dello stesso.
Oggi, l’utenza obbligata al pagamento a misura ha l’esigenza di eliminare le vasche di accumulo e, quindi Girgenti acque dovrebbe diminuire la lunghezza dei turni di erogazione, man mano che installa i contatori idrici. Invece, accade esattamente il contrario.
Il contatore è previsto dalle normative ed è un fatto di civiltà, d’accordissimo. Ma è un fatto di civiltà rifornire l’utenza ogni nove giorni? Si dice basta al pagamento forfettario, rimane nei secoli un servizio forfettario, con l’acqua che arriva quando arriva.
L’acqua nel 1960 e prima ancora veniva erogata ogni nove giorni, esattamente come nel 2018 con la gestione privata.
Con Girgenti acque abbiamo fatto davvero un bel salto di qualità.