La Caritas e l’Ufficio Diocesano Migrantes dell’Arcidiocesi di Messina e Santa Lucia del Mela non potevano mancare all’appuntamento annuale che si svolge in tutto il mondo.
Infatti 20 giugno si è celebrato in ogni angolo della terra la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita.
Lo scopo principale non solo della Caritas e dell’Ufficio Diocesano Migrantes ma anche dei parteners dell’evento: Circolo Arci Thomas Sankara, Comunità di S.Egidio e CGIL Messina
è stato soprattutto invitare tutti a non dimenticare mai che dietro ogni fratello migrante c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche di chi è riuscito a ricostruire il proprio futuro, portando il proprio contributo alla società che lo ha accolto.
Presenti anche associazioni studentesche, gli scout, diverse associazioni cattoliche e l’ANPI di Messina Centro.
L’incontro è iniziato in Piazza Cairoli dove hanno preso parola i responsabili delle carie associazioni presenti e anche diversi ragazzi africani che hanno raccontato la loro storia e il loro esodo.
Non ci è stata nessuna polemica nei confronti delle scelte del governo ma non si è potuto fare a meno di esternare con tono pacato di chi vuol capire il perché della chiusura dei cuori più che la chiusura dei porti.
Il tema che ha riunito diversi cittadini messinesi è stato “ la Solidarietà non è un reato”.
La seconda tappa della manifestazione è stato il momento più bello e commovente perché ha visto tutti i partecipanti riunirsi attorno l’Altare del Signore nella Chiesa di Sant’Elia per celebrare l’Eucarestia in ricordo di tutti i fratelli immigrati morti nel Mediterraneo. Ad animare i canti della celebrazione presieduta dal direttore della Caritas Diocesana Don Nino Basile è stato il Coro Migrantes di Messina.
Il messaggio bello e forte lanciato da Don Nino è di guardare Gesù Eucarestia per scoprire la bellezza del suo volto che riflette sul volto di ogni fratello.
Terza tappa della manifestazione è stato il porto di Messina dove tutti i partecipanti hanno posto su una ringhiera delle barchette di carta con scritto “ aprite i porti”.
Non è mancata la consueta protesta volgare e pesante seguita da insulti vergognosi ai danni di un’associazione che ha condiviso le foto della manifestazione. Non si può negare che si respira un clima molto pesante, grazie ad una “politica” che pur di guadagnare consensi alimenta paura e odio. La libertà di pensiero e di espressione è in forte pericolo.
Le regole nella vita sono necessarie e in alcuni casi anche urgenti, ma attenzione i diritti umani non possono e non devono essere calpestati.
Urge un’apertura di cuore che sappia ascoltare e riflettere sulle necessità di ogni fratello e sorella.
Ancora si ode la domanda che Dio fece a Caino “ Caino, Caino, dov’è tuo fratello”