Stefan Luca Mangione
Perché le corna sono il simbolo dell’infedeltà coniugale?
La nostra società sempre più immersa nei social e nella facilità di contattare ed essere contattati ha aumentato i casi di adulterio, come dire, spopolano i cornuti; ma perché le corna sono il simbolo del tradimento?
Non è chiaro il motivo per cui le corna siano il simbolo dell’infedeltà coniugale. Qualcuno suggerisce che l’aggettivo cornuto, nel senso di tradito, derivi dal maschio della capra (detto anche becco: da qui le espressioni “far becco”, “essere becco”) la cui compagna è conosciuta per la disinvoltura con cui cambia partner. Però nell’antichità le corna erano simbolo di virilità, coraggio, audacia: gli dei venivano rappresentati con le corna sul capo e per imitazione i regnanti le inserivano nei loro diademi.
Anche i guerrieri ornavano con le corna di capro i loro elmi. Non è chiaro perché le sorti di questa parola siano così fortemente mutata coi secoli. La teoria più interessante riporta all’antica Grecia, al mito di Minosse, il quale visse – sembra – tre generazioni prima della guerra di Troia. Minosse aveva due fratelli, Radamanto e Sarpedone, con i quali regnava su Creta; ma egli aveva propositi egemonici e voleva tutto il potere per sé. Naturalmente i due fratelli lo ostacolavano. Cosa fare per tagliarli fuori? Minosse affermò che gli dei avevano destinato solo a lui il regno e, per provarlo, aggiunse che qualsiasi cosa avesse domandato al cielo gli sarebbe stata accordata. Pregò Poseidone di far uscire un toro dal mare, promettendogli in cambio il sacrificio in suo onore del toro stesso. Poseidone inviò un magnifico toro bianco, dotato oltre che di bellezza e possanza, anche di qualche rudimento nel nuoto, infatti giunse fino a riva nuotando.
La dimostrazione che Poseidone aveva esaudito la sua richiesta valse a Minosse il potere incontrastato su Creta. Egli, però, non sacrificò affatto il bel toro bianco, come pattuito con Poseidone, preferì mandarlo a pascolare tra le sue mandrie, sacrificando al suo posto un toro qualunque. Poseidone, visibilmente irritato per la condotta di Minosse, in segno di castigo ispirò in sua moglie Pasifae un amore irresistibile per l’animale. Non sapendo, per ovvi motivi, come soddisfare la propria passione per il toro, Pasifae chiese consiglio all’ingegnoso Dedalo, che aveva sempre una soluzione per tutto.
Questi realizzò una mucca in legno al cui interno si sarebbe comodamente introdotta Pasifae nella posizione più idonea per amoreggiare con il toro. Poi Dedalo portò la donna nei pressi di Gortina, dove soleva pascolare il goffissimo bovino, il quale, senza avvedersi che la vacca era finta, si avviò verso di lei al piccolo trotto e la montò. Pasifae, al contrario di quanto si possa pensare, non solo sopravvisse all’accoppiamento – e anche piuttosto soddisfatta – ma oltretutto, rimasta incinta, sopravvisse al parto di quell’essere quantomeno anomalo, col corpo di uomo e la testa taurina, che venne chiamato Minotauro (che significa, appunto, Toro di Minosse).
I cretesi, a conoscenza dell’adulterio di Pasifae con il toro, sembra che mostrassero a Minosse le corna per prendersi gioco di lui; da qui forse l’origine dell’associazione tra le corna e il tradimento.