Giuseppe Maurizio Piscopo
Incontriamo la maestra Laura Sanfratello che insegna inglese nella scuola primaria da 35 anni. Laura è una maestra storica del Plesso Raffaello Lambruschini di Palermo. Diverse generazioni hanno appreso l’inglese da lei, la lingua indispensabile per comunicare nel mondo di oggi.
Uno dei suoi alunni fa lo stewart per la compagnia Ryanair e si è stabilito in Irlanda.
Hai sempre insegnato inglese?
Sono nata come insegnante unica. Ho lavorato in diverse scuole: San Giuseppe Iato, Ficarazzi, al Convitto Nazionale, al Trieste e infine al Lambruschini.
Quali sono i maggiori problemi dei bambini di oggi?
Hanno tutto pianificato dai genitori.
Qual è il livello dei bambini che studiano la lingua inglese?
Quello dei bambini è ad un buon livello, mentre quello degli adulti è scadente.
Dove si può studiare un buon inglese?
Sarebbe meglio studiarlo con una professoressa madrelingua, fare dei viaggi in Inghilterra o in luoghi dove si parla inglese e seguire la Tv in inglese con i sottotitoli in italiano.
Perchè gli uomini dicono di amare le donne e poi le ammazzano?
Gli uomini sono incapaci ad accettare i cambiamenti delle donne, la loro libertà e la loro emancipazione. Tutto può cambiare nella vita. Anche le storie d’amore possono terminare e questo molti uomini non l’accettano.
Io pensavo che tu fossi siciliana e invece sei nata a Venezia?
I miei nonni abitavano in Veneto ed io sono nata a Venezia.
Da quanti anni ti occupi di scambi culturali?
Dal 2005. Questo è il quarto progetto che seguo.
Con quali paesi europei ti sei confrontata finora?
Spagna, Francia, Belgio, Germania, Portogallo, Inghilterra, Galles, Finlandia, Polonia, Croazia, Lituania, Grecia, Turchia, Romania.
Puoi parlare del Progetto Erasmus Rise Early education for inclusion?
Comincerei con il dire che non si tratta più di un progetto Comenius ma di un Progetto Erasmus. Il Progetto è nato nel 2016. E’ iniziato nel 2017 ed avrà una durata triennale. Prima ogni paese gestiva il proprio progetto ed anche il proprio budget, ora, invece, tutto è gestito da una sola scuola coordinatrice. Nel nostro caso il progetto è gestito dalla Spagna ed esattamente dalle isole Canarie, già nostro partner in un precedente progetto.
Quali sono gli obiettivi di questo progetto nei confronti degli alunni?
Migliorare le loro competenze comunicative, soprattutto quelle dei bambini con bisogni speciali, la loro motivazione all’apprendimento e la loro autostima.
E gli obiettivi nei confronti dei docenti?
Sviluppare nei docenti competenze professionali attraverso la diffusione di metodi di apprendimento per favorire l’integrazione degli alunni BES.
Qual è la finalità di un progetto come questo?
La ricaduta è soprattutto sugli alunni sull’uso del loro linguaggio e delle loro nuove competenze comunicative, con nuove motivazioni per gli apprendimenti a tutti i livelli e con la nascita di nuove curiosità. Si lavora con tutta la classe e quindi saranno tutti gli alunni a trarne i benefici. Anche i docenti vivendo questo tipo di esperienze acquisiscono nuove metodologie utilissime nell’arco della propria vita scolastica.
Mi puoi parlare della terapia del gioco che avete appreso in Grecia di recente e che avete messo in pratica al Lambruschini?
Con questo gioco l’alunno si esprime in maniera naturale. Il gioco suscita curiosità e nello stesso tempo coinvolge. In una delle attività proposte, ogni bambino sceglie un personaggio/pupazzo e lo anima, immedesimandosi e trovando le parole e i movimenti per il proprio personaggio. Ho notato che anche i bambini che hanno grandi difficoltà comunicative con questo gioco riescono a sorridere a comunicare senza inibizioni.
In che modo hanno partecipato i bambini agli scambi culturali con altri paesi?
I bambini sono stati i veri protagonisti nelle videoconferenze con i partners esprimendosi in inglese, mostrando cartelloni, realizzando balletti, drammatizzazioni, canti e scenette.
Sono rimasta moto colpita quando in uno di questi collegamenti via Skype, i bambini della nostra scuola hanno mostrato le maschere delle regioni italiane. Ebbene, un insegnante turco di nome Cengiz, ha voluto fare una ricerca approfondita sulle maschere italiane proponendo l’argomento ai bambini turchi, che hanno mostrato grande interesse per il nostro Paese e le nostre tradizioni ed hanno espresso il desiderio di visitare alcune città d’Arte come Palermo e Venezia. Con queste esperienze i bambini apprendono prima, come se viaggiassero pur rimanendo nelle loro città. Da queste esperienze sono nati diversi lapbook molto creativi.
Chi saranno i prossimi ospiti a Palermo nella scuola Raffaello Lambruschini?
Gli ospiti saranno a Palermo dal 1 al 5 Aprile. Provengono dalle Canarie, dalla Francia, dalla Turchia, dalla Romania, dalla Grecia e dalla Polonia. Saranno in quindici e noi li accoglieremo con gioia come abbiamo fatto sempre proponendo i nostri piatti e accompagnando gli ospiti alla scoperta delle bellezze, dei Teatri e dei monumenti della nostra città.
Puoi raccontarmi un fatto curioso successo durante questi gemellaggi?
Certamente. E’ passato tanto tempo. Era il primo progetto al quale lavoravo non ricordo l’anno esattamente. Mi trovavo in Romania, non posso descriverti la povertà di quel paese, allora nelle scuole non avevano nulla. Con questo gruppo di Rumeni siamo stati in Germania. Quando le insegnanti hanno visto le splendide ed efficienti attrezzature delle scuole tedesche sono arrivati quasi a piangere. Poi le cose sono cambiate: in Romania sono andati avanti con attrezzature d’avanguardia nelle classi, mentre noi in Italia siamo rimasti fermi al palo. Questo è il paradosso!
Quando è nata la passione per le lingue straniere?
A 14 anni. In seguito ad una vacanza a Malta presso una famiglia. In quella circostanza ho compreso che con la conoscenza approfondita di una lingua ti senti più libera e puoi affrontare tutte le difficoltà senza dipendere da nessuno.
Quale libro consigli di leggere durante le vacanze di Natale?
Io viaggio da sola di Maria Perosino. Un libro per le donne ma che possono leggere anche gli uomini.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Completare il giro del mondo. In una parola visitare luoghi e città che ancora non ho visto e che ho sempre sognato nella mia vita.