“Solitamente evito le polemiche, ma stavolta non posso tacere. Sui tagli al bilancio leggo dello sdegno degli esponenti del Pd: che ipocrisia”. Il governatore della Sicilia Nello Musumeci rompe il silenzio sul disavanzo di oltre due miliardi di euro da ripianare e sulla Legge di stabilità, in discussione da domani pomeriggio all’Ars. E lo fa con un’intervista al quotidiano online Live Sicilia.
“E’ la più pesante eredità – ricorda il presidente della Regione – lasciata ai siciliani dal governo Crocetta (assieme agli otto miliardi di debiti), risalente al Bilancio del 2015. Degli oltre due miliardi, 382 milioni vanno ripianati in due anni ed il resto in trent’anni. Questo ha costretto il mio governo a ridurre la spesa per il 2019 di 191 milioni di euro, con tagli dolorosi ma inevitabili: dal trasporto pubblico locale ai consorzi di bonifica, ai forestali, alla cultura. Un massacro”.
Musumeci indica anche i rimedi. “La soluzione – afferma a Live Sicilia – non può essere che una e deve darla Roma: far comprendere al governo Conte che i 382 milioni di disavanzo la Regione non può ripianarli in due anni ma in trenta. Per lo Stato non cambierebbe nulla, ma per molti siciliani sarebbero lacrime e sangue”.
Il governatore restituisce al mittente anche gli attacchi di questi giorni da parte dell’opposizione. “Resto senza parole – dice – quando leggo sulla stampa e sui social, dichiarazioni di finto sdegno di esponenti e parlamentari del Pd per i tagli al bilancio con accuse gravi al mio governo. Proprio loro? Cioè quelli che nel 2015 votarono quel bilancio di Crocetta causa unica dei tagli? Non è possibile! Come sapete, sono abituato ad evitare polemiche, ma non si può sopportare – conclude Musumeci – tanta falsità e ipocrisia”.
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