A Favara la situazione è di allarme sanitario con i liquami che si disperdono nell’ambiente, in particolare, nelle zone di Esa Chimento e a valle della Via delle Muse. Non è rosea la distribuzione idrica a Sciacca e a Ribera, ne parlavo poco fa con il direttore del Corriere di Sciacca, Filippo Cardinale.
Ma torniamo a Favara, che è, purtroppo e molto probabilmente, il caso più rappresentativo in tutto l’Ambito idrico dell’attuale gravissima e paradossale situazione sanitaria.
Stiamo parlando di perdenze lungo la rete fognaria che durano da mesi e da mesi denunciate dal nostro giornale senza un minimo di riscontro, quando l’amministrazione comunale avrebbe dovuto correre dal commissario straordinario di Girgenti acque per chiedere urgenti e risolutivi interventi.
Per nostra fortuna c’è il Prefetto di Agrigento al quale si sono rivolti i sindaci per affrontare una serie di questioni tra le quali la difficile situazione finanziaria dell’azienda che impedisce, di fatto, il normale intervento sui guasti nelle reti idriche e fognarie.
Sulla particolare questione, resta da capire il ruolo di alcuni sindaci sia all’interno delle loro città, che come componenti dell’Ati idrico e, per dieci di loro, come rappresentanti dei comuni soci di Girgenti acque, attraverso la partecipazione del Voltano.
E Favara torna ad essere l’esempio più eclatante non solo per il disastro ambientale dovuto alla rete fognaria, ma anche perché è componente del Voltano che a sua volta è socio di Girgenti acque e la sindaca di Favara con gli altri nove suoi colleghi da mesi devono decidere sulle sorti della società per azioni con capitali pubblici. Da mesi discutono ma non decidono sulla sorte del Voltano a fronte della richiesta del Comune di Agrigento di scioglimento e messa in liquidazione.
L’impressione netta è quella della perdita di tempo, mentre è già scaduto.
L’Ati idrico ha presentato la lettera di risoluzione del contratto per inadempienza, ma non c’è ad oggi alcun progetto sul dopo Girgenti acque e, a proposito di acque, l’unico, per fortuna, a muoverle è il Prefetto.
Adesso siamo con le spalle al muro, in un altro articolo abbiamo raccontato che Girgenti acque sui 3milioni di incasso mensile, riesce solo a onorare il ripianamento del debito con Siciliacque, pagare la fornitura di energia elettrica e gli stipendi ai suoi dipendenti. Delle risorse finanziarie non rimane nulla o resterebbe ben poco per le emergenze. In pratica, fuori dall’ordinario, sono guai seri per quell’utenza incappata in un guasto imprevedibile come per le fogne di Favara.
Ovviamente, non ci si può fermare davanti ai problemi legati ad un servizio essenziale. Dovrebbe pensarci la politica e gli amministratori comunali, ma sembrerebbe che, in buona parte, l’una e gli altri abbiano poche idee e le poche confuse.