Qualche mese fa in occasione di un convegno del M5s, la sindaca di Favara dichiarò di essere sola. Le risposi con un editoriale che a Favara nessuno è mai solo e in particolare un sindaco al quale basta chiamare ed è la corsa dei cittadini desiderosi di partecipare al benessere della collettività.
La condizione è “chiamare”. Dell’argomento ne parlavo recentemente con gli avvocati Leonardo Cusumano e Adriano Barba casualmente incontrati in Piazza don Giustino ai quali posso aggiungere l’avvocato Giuseppe Di Miceli, gli imprenditori Giuseppe Pitruzzella, Giuseppe Sorce e l’elenco è lungo delle persone disponibili ad offrire gratuitamente il loro contributo all’amministrazione. Chiaramente, nessuno è disponibile a mettersi dietro la porta della stanza della sindaca, ma, ripeto, chiamati non declinerebbero l’invito.
C’è una novità, che spero apra ad un nuovo modo di amministrare la città attraverso il coinvolgimento del cittadino, tra l’altro contenuto nel programma elettorale del M5s. Si tratta di una timida apertura, di una piccola cosa rispetto alle grandi problematiche di Favara, che potrebbe, comunque, essere un nuovo, diverso e produttivo per la cittadinanza percorso di partecipazione.
La notizia del piccolo passo è relativo al fatto che la sindaca di Favara, Anna Alba, ha accettato l’offerta dell’imprenditore Giuseppe Sorce del progetto per la realizzazione di un piccolo monumento destinato ai resti mortali del garibaldino “sfrattato” dal suo loculo nel Cimitero di Piana Traversa. Dell’offerta di Giuseppe Sorce ne parliamo in un altro articolo pubblicato ieri e questa mattina Anna Alba fa sapere di essere “disponibile ad incontrare l’imprenditore e di destinare uno spazio all’interno del cimitero in ricordo del concittadino volontario per l’Unità d’Italia”.
E’ un piccolo passo, dicevamo, al quale possono seguirne altri di collaborazione con i cittadini, in particolare, nel settore dei tributi e delle finanze comunali, come anche sulla viabilità, sulla pulizia dei luoghi.
Insomma, i cittadini aspettano solo di essere chiamati e a me piace sottolinearlo.