Il governo Musumeci punta a rilanciare il compostaggio domestico, che consente di utilizzare l’umido prodotto in casa per creare compost per uso agricolo e ridurre la quantità di organico da portare negli impianti.
Un atto di indirizzo dell’assessore regionale all’energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, inviato a tutti i sindaci siciliani, chiarisce le modalità gestionali e organizzative ricordando criteri e regole da seguire. È invece in pubblicazione un bando da 16 milioni che finanzierà i Comuni per l’acquisto di macchinari per realizzare il compost anche nell’ambito di organismi collettivi quali condomini, associazioni, consorzi, società non industriali o altre forme associative di diritto privato che intendono intraprendere un’attività di compostaggio di comunità.
Per partecipare al bando i Comuni devono aver approvato il regolamento per la pratica del compostaggio domestico che definisce le varie modalità e i benefici. La compostiera potrà essere acquistata dall’utente, che dovrà dichiararla al Comune, oppure potrà essere concessa in comodato d’uso gratuito dal Comune stesso. I cittadini dovranno avere la disponibilità di un’area verde di dimensioni definite nel regolamento, generalmente maggiore di 25 metri quadrati e avranno diritto alla riduzione della Tari.
I vantaggi sono enormi dal punto di vista economico e ambientale. Si stima che una famiglia di quattro persone possa produrre oltre 300 kg di umido l’anno e un nucleo abitato di 100 famiglie sia in grado di far risparmiare anche fino a 10 mila euro l’anno di costi di conferimento. “Senza dimenticare – spiega l’assessore Pierobon – che l’autocompostaggio prevede sgravi in bolletta e che per il Comune significa ridurre fino ad azzerare l’umido da ritirare durante la settimana, quindi meno costi di manodopera, meno costi di trasporto, meno inquinamento ambientale e ovviamente risparmio sul conferimento ed avere la possibilità di usufruire di compost per uso agricolo. Infine in questo modo, nel rispetto dei principi di economicità, autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti territoriali, viene dato seguito alle direttive comunitarie in materia di gestione del ciclo dei rifiuti”.
L’atto di indirizzo dell’assessore fa seguito a un chiarimento fornito dal ministero dell’Ambiente e viene incontro alle esigenze dei Comuni che avevano fatto notare un paradosso: aumentando il compostaggio domestico, viene meno una parte consistente di raccolta differenziata facendo calare le percentuali. A tal fine la nota assessoriale ricorda che per utenza domestica si considera una produzione di rifiuti organici di 80 kg annui per abitante, peso che ovviamente va ricalcolato nella percentuale di differenziata. L’assessorato pubblicherà a breve un bando che consentirà di accedere a dei finanziamenti per l’acquisto di piccoli macchinari destinati al compost che potranno essere utilizzati anche da gruppi di attività commerciali, per incrementare una pratica virtuosa che porterà consistenti benefici al ciclo dei rifiuti in Sicilia.