Sulla “via della seta” ovvero il programma di interscambio economico tra l’Italia e la Cina ci potrebbe essere anche Porto Empedocle ed in particolare la realizzazione dell’impianto di rigassificazione la cui costruzione è da tempo programmata nelle adiacenze del porto.
Una notizia che se da un lato potrebbe aprire nuove prospettive di sviluppo economico dall’altro preoccupa la sezione agrigentina di Italia Nostra, l’ Associazione per la Tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione. In una lettera inviata al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, la presidente Adele Falcetta, esprime tutta la sua preoccupazione.“Apprendiamo dagli organi di stampa che, a seguito della visita del Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, avvenuta nei giorni scorsi, si è concordata la realizzazione di una serie di opere che interessano, tra l’altro, la Sicilia, e segnatamente la provincia di Agrigento – si legge – dalle notizie si evince la previsione di un terminal per la fornitura di gas naturale. Se ciò dovesse rispondere a verità, si tratterebbe di una scelta in netta controtendenza rispetto alla vocazione turistica del nostro territorio, alla necessità di tutelare e valorizzare le nostre coste e l’ecoambiente marino della sua interezza, alla vicinanza della Valle dei Templi (patrimonio UNESCO!), all’opportunità di incentivare un traffico marittimo di tipo crocieristico piuttosto che petrolifero”.
Il progetto di realizzare un terminale di rigassificazione a Porto Empedocle, in realtà, non è mai stato abbandonato, ma solo messo in stand by dalla Società Nuove Energie SpA che è ancora titolare di una concessione demaniale marittima finalizzata, appunto, alla realizzazione del rigassificatore. Italia Nostra, come dicevamo, manifesta tutta la sua preoccupazione per un progetto che, per loro, sembrava accantonato: “La prego di darci delucidazioni in ordine all’impianto che si vorrebbe realizzare a Porto Empedocle, sulla fondatezza della notizia, sulla formalizzazione di accordi, sull’esistenza di eventuali progetti – chiede l’avvocato Falcetta – inutile sottolineare che l’Associazione Italia Nostra è intenzionata ad intraprendere tutte le più opportune iniziative di tutela”.