Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Associazione LiberArci in merito alla vicenda dei murales e delle successive polemiche innescatesi. Crediamo e speriamo che il cerchio si sia chiuso e che alle polemiche o incomprensione siano chiarite.
“L’associazione LiberArci, a seguito del violento attacco ricevuto nella serata di ieri, intende specificare che non era sua intenzione dare lezioni a chicchessia, tantomeno all’assessore Pecoraro, o appropriarsi di idee altrui con lo scopo di gonfiare il proprio ego.
LiberArci, dopo la comparsa delle scritte razziste, avvenuta i primi di Febbraio, ha immediatamente condannato il gesto e contemporaneamente ha iniziato, dichiarandolo alla città, ad attivarsi per coprire tali oscenità. Abbiamo anche ricevuto una mail dall’Unar (presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento pari opportunità) che, chiedendoci chiarimenti sullo spregevole evento, ci ha invitati ad agire. Li terremo al corrente, a questo punto, anche delle infamanti accuse ricevute.
Quindi, a circa tre mesi dal verificarsi dell’evento, vista la permanenza delle scritte e non essendo al corrente di altre iniziative abbiamo, dopo aver ricevuto il benestare dei proprietari dello stabile sito in via Padre Francesco Schifano, provveduto a ricoprirle con un murales realizzato dagli artisti Claudia Rizzo e Salvatore Costanza.
Inoltre, ci preme sottolineare come la scritta, ancor prima di iniziare il lavoro, risultasse già coperta, anche se in modo grossolano. Tutto avremmo pensato, tranne che ricevere un attacco di una tale portata, per giunta, da un assessore della nostra città. Detto ciò, come fatto in questi mesi, rinnoviamo l’invito ai nostri concittadini, a tutte le associazioni ed anche all’amministrazione, con la speranza che, quanti più possibile, partecipino all’oscuramento delle due scritte rimanenti. Noi ci saremo, se occorre, anche come semplice presenza.
Pasquale Cucchiara