A poche ore dalla notizia sul ventiseienne alla disperata ricerca di un lavoro e arrivata la telefonata di un imprenditore di Favara, disponibile ad assumerlo, ovviamente, dopo un periodo di prova. Mi verrebbe da dire che siamo più bravi del “reddito di cittadinanza”. Mi sia concessa la battuta per celebrare la felicità di tutti per l’ottimo risultato.
Non venga in mente a nessuno di utilizzarci come ufficio di collocamento, dico subito che è un miracolo difficilmente ripetibile, ma che sottolinea la grande generosità dei favaresi.
Con l’articolo di ieri, abbiamo puntato di coinvolgere i tanti compaesani che ci leggono dal Nord Italia, dove è più facile trovare un lavoro. Abbiamo cercato un punto d’appoggio lontano, ed, invece, a sorpresa la soluzione è favarese.
Da noi non ci sono, purtroppo, posti vacanti di lavoro, quasi mai i datori di lavori chiedono manodopera a fronte di una significativa richiesta di lavoro, si tratta dunque di reale squisita generosità in una sorta di “aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più”.
Non vi dico i salti di gioia del protagonista della storia.
La gioia del ventiseienne e la nobile generosità dell’imprenditore sono il miglior premio per noi che ci impegniamo tutti i giorni a darvi un giornale e l’informazione che è alla base del progresso.