Lilia Alba
Si è svolta ieri, nell’ultimo giorno di maggio, la manifestazione “Per non dimenticare” a cura degli alunni dell’Istituto Comprensivo Falcone Borsellino” di Favara.
L’amplissimo ed elegante palcoscenico del teatro Gospel della Chiesa Evangelica Internazionale di Favara ha accolto, ieri pomeriggio, quasi un centinaio di ragazzi, tutti alunni dell’Istituto Comprensivo “Falcone Borsellino” che hanno portato in scena l’ormai consueta manifestazione annuale in ricordo dei due Grandi uomini-eroi cui l’istituto è intitolato.
Lo spettacolo, che si è dipanato per circa un’ora e trenta, è stato articolato in due momenti pregnanti, entrambi, di spunti di riflessione per il numeroso ed attento pubblico presente nella sala gremita. Il primo, con la rappresentazione del monologo “Pupi” scritto dall’insegnante Carmela Marrone, è stato un tributo alla Sicilia, terra ricca di contraddizioni, da sempre oggetto di conquiste straniere per la sua bellezza e per la sua posizione ma che, da ogni dominazione, ha saputo cogliere il meglio, riuscendo a diventare vera e propria culla della civiltà occidentale.
L’ampio, profondo ed articolato monologo è stato affidato all’interpretazione di tre bravissimi giovani attori: Giovanni Vita, Simona Sgarito e Noemi Vullo. Quest’ultima ha, addirittura, recitato a memoria con grande padronanza ed espressivita’ un testo certamente non semplice per una ragazza della sua età.
A concludere questa prima parte, la canzone l’ “Opera dei pupi” (parole e musica di Ezio Noto) cantata da Noemi e mimata, con la stessa maestria della compagna, dalla “pupa” Simona.
La seconda parte dello spettacolo è stata dedicato al ricordo del giudice Falcone. È stata portata in scena l’opera “Per questo mi chiamo Giovanni” il cui testo teatrale è stato scritto, ancora una volta, dalla docente Carmela Marrone, che si è ispirata all’omonimo testo narrativo di Luigi Garlando.
Uno spettacolo corposo, articolato dove sono stati mixati, con sapienza, recitazione, canto e danza dalla docente Carmela Marrone che ha curato anche la regia dell’intero spettacolo, coadiuvata dalle colleghe Giulia Baschi e Monica Costanza.
Suggestiva la performance del coro abilmente diretto dal maestro Antonio Lupo recentemente insignito di un prestigioso premio. L’uso delle moderne tecnologie ha, inoltre, consentito, grazie alle proiezioni su un maxi schermo, di essere catapultati indietro nel tempo, fino agli anni novanta, fino a quel tragico 23 maggio del 1992 in cui i tentacoli della mafia hanno stretto in una morsa, soffocandolo, Giovanni Falcone. Con questa manifestazione l’Istituto “Falcone Borsellino” vuole sottolineare che la “montagna di merda” ha ucciso l’uomo, ma non i suoi insegnamenti, eredità di grande valore che va custodita e tramandata a cominciare dai banchi di scuola.
Il coordinatore dell’evento, lo spumeggiante Giuseppe Piscopo, giornalista e docente, a fine spettacolo ha ricordato, prendendo in prestito le parole del maestro-scrittore Gesualdo Bufalino, caro amico di Sciascia, “la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”. La docente- autrice-regista, visibilmente emozionata e soddisfatta ha sottolineato che la manifestazione è stata da sempre diretta, fin dal suo nascere, non a commemorare le vittime onde farne degli eroi, ma ad inculcare nei bambini e nei ragazzi il senso del dovere e del sacrificio.
L’auspicio é che ogni papa’ possa essere un “Giovanni” per il proprio figlio.