Ci sono date che al di là della ricorrenza richiamata assumono un significato particolarmente importante per l’implicito messaggio che riescono a trasmettere a chi, ovviamente, mostra sensibilità d’animo e ricchezza di sentimenti. Una di queste è, per noi italiani, il 2 giugno ovvero la Festa della Repubblica. Quest’anno ricorre il 73° Anniversario della sua nascita ed il tema prescelto per una condivisa riflessione di popolo è quello della INCLUSIONE, valore che si pone come virtuosa alternativa all’esclusione, alla discriminazione, all’emarginazione, al pregiudizio, all’indifferenza, all’abbandono e che trova autorevole riscontro nell’Art. 3 della nostra Costituzione. Già basterebbe questo per stimolare in ognuno di noi, cittadini italiani, un esame di coscienza al fine condurre tutta una serie di verifiche dalle quali trarre spunti per eventuali correzioni capaci di riportarci nella giusta via della libertà e della sana democrazia. Se poi aggiungiamo quanto detto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che proprio in occasione del 2 giugno ha specificato che “. . . Libertà e Democrazia sono incompatibili con chi cerca sempre nemici . . .” beh, allora occorre fermarsi tutti un attimo e rendersi conto di come sia giunto il momento in cui cambiare tutte quelle malsane abitudini divenute, nel tempo, rovinose prassi di decadimento socio-culturale, di scadimento politico, di inaridimento spirituale: lo scontro fine a sé stesso, il fomentare odio, divisioni e sfiducia, il considerare “nemico” chiunque dovesse pensare e/o agire in maniera diversa da noi secondo la più fredda e più cinica applicazione dell’espressione “homo homini lupus” che esclude, a priori, ogni forma di collaborazione e di INCLUSIONE. Il 2 giugno, per noi italiani, dovrebbe rappresentare una solenne occasione per rinnovare il nostro impegno al servizio della Nazione e delle sue democratiche Istituzioni attraverso la sincera e fortemente motivata offerta delle nostre personali responsabilità, per il buon funzionamento delle comunità di appartenenza e per una più virtuosa espressione di quella sovranità popolare sancita come principio fondamentale dall’Art. 1 della nostra Costituzione. Secondo un percorso di sincera collaborazione e di costruttivo confronto, reso possibile da un più sentito e diffuso accoglimento del principio richiamato dall’espressione “homo homini natura amicus” che spazza via tutta una serie di negativi atteggiamenti e di deleterie pulsioni si potranno finalmente ristabilire quelle condizioni di pacifica convivenza e di sinergica operosità che da sempre sono state foriere di Pace, di Progresso e di Civiltà. Oggi, a cornice della Festa della Repubblica, sia a Roma che in tutti i capoluoghi di provincia, ci sono state delle rassegne e/o parate militari che hanno conferito maggiore solennità all’evento attraverso lo spirito di servizio e l’alto senso del dovere di cittadini in uniforme che hanno rinnovato il loro Giuramento alla Repubblica, rendendo gli Onori al Capo dello Stato. Sono andato a rivedere la formula del Giuramento per condividerla con voi: “Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le Leggi e di adempiere con disciplina e onore a tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni”. . . Dovremmo anche noi tutti, cittadini della Repubblica, tenere sempre ben a mente questa importante formula che ci rende popolo e, quindi, protagonisti attivi sia del nostro presente che del nostro futuro. Attraverso una più alta considerazione di tutti i nostri DOVERI potremmo legittimare ancor più il rispetto di tutti i nostri DIRITTI, riuscendo così a riportare la nostra Nazione verso più stabili e sostenibilissime condizioni di progresso e di giustizia sociale capaci di INCLUDERE le aspettative ovvero le speranze di tutti senza che più nessuno rimanga indietro a soffrire per l’indifferenza, il disimpegno o, peggio, per la corruzione di quanti hanno colpevolmente disatteso il loro servizio al Bene Comune della Nazione. Nel corso della Parata Militare di oggi, ai Fori Imperiali di Roma, a sfilare c’è stato anche un plotone della gloriosa Brigata Sassari che, con orgoglio, ha intonato il proprio Inno “Dimonios” che si conclude con le seguenti parole: Avanti, Forza paris! Sapete cosa significano? AVANTI, FORZA INSIEME!! Facciamo nostro questo motto e riavviciniamoci alla Repubblica ed alle sue democratiche Istituzioni, riscoprendo l’entusiasmo di una nuova fattiva stagione di collaborazione che parta da noi per primi e che si arricchisca del rispettoso e costruttivo contributo di tutte le donne e gli uomini riconosciuti e tutelati dalla nostra Costituzione. Buona Festa della Repubblica e, soprattutto, buon futuro a tutti!
Gaetano Scorsone