Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Se vogliamo fare una disamina veloce su ciò che accade accanto a noi possiamo concludere che ciò che manca è la relazione vera. Credo che sia capitato a tutti vedere o stare in luogo pubblico con degli amici per consumare una pizza o semplicemente un aperitivo, dove ognuno con gli occhi bassi, rivolti verso il proprio telefonino crea o mantiene relazioni virtuali, non curante dell’altro che condivide il nostro stesso spazio. Questo è ormai il nostro stile di vita, tutto avviene attraverso messaggio WhatsApp o tramite WhatsApp audio o altri canali social. Ci si lascia, ci si riprende, si risolvono o si creano problemi di vario genere…ciò che prima avveniva guardandosi negli occhi, ora avviene in maniera naturale con messaggi freddi e soggetti a svariate interpretazioni. Si arriva a decidere persino le sorti di un Paese…
Ed ecco allora che in questo contesto di confusione relazionale, ci giunge una proposta: essere immagine della Santissima Trinità. Non abbiate paura, niente di dogmatico o di astratto, ma qualcosa anzi Qualcuno che esprime concretezza, vicinanza, presenza, relazione vera, quella che parte dall’accoglienza, dall’incontro, dall’ascolto dell’altro.
La Trinità non è la somma di tre persone ma la moltiplicazione che esprime l’unità di un Padre che crea, di un Figlio che salva, e dello Spirito che ama. L’armonia nella diversità, ecco l’immagine dell’uomo. Ecco allora il grande progetto di Dio: «facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza», significa «facciamolo a immagine della Trinità», a immagine di un legame d’amore, a somiglianza della comunione.
Il cristiano che oggi celebra la Santissima Trinità, non può non avere chiaro il concetto di famiglia, di fraternità, di unità con ogni umana creatura. In questo grande mistero il Padre, il Figlio e lo Spirito ci consegnano il segreto per ritornare pienamente umani: in principio a tutto c’è un legame, ed è un legame d’amore. Quell’amore intimo descritto tra il Padre e il Figlio, Sapienza di Dio, un amore che ci guida alla Verità che spesso ci lascia perplessi, ci pone in atteggiamento di fatica, di dubbio…
Quella Verità che è la Parola che spesso rifiutiamo perché scomoda, eppure se l’accettiamo ci guida verso quel futuro lo Spirito stesso ci indicherà un futuro che è un ritorno all’umanità di Dio.
Ci accorgiamo quotidianamente com’è difficile vivere la fraternità che il Signore ci indica, manca la complicità nell’amare, mentre regna la complicità nell’odiare. Siamo giunti anche a fare la fiaccolata a favore di chi uccide alle spalle prendendone le difese persino in ambiti istituzionali. In questo contesto di inasprimento e di perdita d’amore è necessario avere un vero modello da seguire, la Trinità. Sarebbe bello vivere una realtà dove tutti possiamo scrivere una storia nuova, dal titolo “li chiamavano Trinità” dove non c’è violenza ma accoglienza e complementarietà. Dove si ritorna ad essere immagine di un Dio Umano perché… Trinitario.