Il Convegno del Quarantennale dell’ACAM: la straordinaria attualità di Aldo Moro
di William Di Noto
Quest’anno ricorre il Quarantennale dell’A.C.A.M. – Associazione Culturale “Aldo Moro” di Giardini Naxos, inaugurata il 17 Marzo 1979 dal Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella: la ricorrenza è stata celebrata con un Convegno che ha avuto luogo proprio nella Città di Giardini Naxos lo scorso 21 Giugno 2019 presso la Sala Congressi del RG Naxos Hotel.
Il Prof. Pieremilio Vasta, Presidente dell’Associazione (che ha vissuto una feconda stagione fra il 1979 e il 1993, in cui furono allestiti trentaquattro eventi con i protagonisti dell’Italia e della Sicilia del tempo, del mondo della politica e della cultura, da Piersanti Mattarella al fratello Sergio, passando per Luigi Gui, Pietro Scoppola, Leopoldo Elia, Rino Nicolosi, Giovanni Moro, Renzino Barbera, Leoluca Orlando, Virginio Rognoni, Pippo Pattavina, etc..) sintetizza così il significato del Convegno sui quarant’anni di vita dell’ACAM:
«Questo quarantennale non è una riunione di reduci, ma un’occasione per discutere sugli eventi promossi dall’ACAM, temi vivi e attuali ancora oggi, come l’informazione, la democrazia, l’autonomia»
Il sindaco di Giardini Naxos, Pancrazio Lo Turco, ha ricordato gli anni dell’ACAM che condussero nel paese rivierasco personaggi di primissimo piano della Repubblica, rimasti nella memoria del comune, per dibattere dei tanti temi che riguardavano lo Stato ai suoi livelli più alti, sino alle devianze della società contemporanea, mentre Don Paolo Buttiglieri, Consulente Ecclesiastico dell’UCSI Sicilia, nel suo intervento su “I Cattolici Democratici tra i Soci fondatori della Repubblica Italiana”, ha affermato che:
«Il ruolo dei cattolici e della Democrazia Cristiana nel secondo dopoguerra è stato fondamentale per accendere il contatto e la comunicazione con le masse. Il Paese che era stato sconfitto trovò la forza per coalizzarsi nella fase costituente, nella quale i cattolici hanno dato un grande contributo di idee alla democrazia, con l’Azione cattolica e con le donne, sia nelle elezioni del ’46, sia nella stagione costituente»
«Cosa direbbe Moro?», si è invece chiesto il giornalista RAI Pino Finocchiaro – che ha moderato i lavori – annodando uno di quei fili avvolti attorno al caso Montante (cronaca giudiziaria dei nostri giorni), presentando l’interessante e stimolante intervento del Direttore del Settimanale “L’Espresso”, Marco Damilano, allievo dello storico Pietro Scoppola che, parlando di “Aldo Moro e la sua attualità”, ha affermato che:
«Bisogna partire dall’eredità: se Aldo Moro ha avuto eredi e se la transizione, mai conclusa, che è partita di fatto con il suo rapimento e omicidio nel 1978, non abbia a che fare con questa mancata eredità. Il fatto che non abbia avuto eredi, e per certi versi la sua missione si è dispersa, ci consegna una sua straordinaria attualità: la necessità di includere tutti nelle istituzioni dello Stato democratico, la mitezza come metodo, la capacità di leadership persuasiva, tutto ciò che a noi manca».
Per il Direttore de l’Espresso (che nel suo intervento ha ricordato insieme ad Aldo Moro anche Piersanti Mattarella, Vittorio Bachelet, Roberto Ruffilli, Pietro Scoppola e Leopoldo Elia), l’Italia di oggi ha ancora bisogno di Moro perché, in quanto:
«La politica ha abdicato al ruolo naturale di indicare la strada. Oggi la politica asseconda i followers – ha proseguito – sostituendo il culto dell’ideologia con il culto del capo. La regola della politica è basata sull’esclusione, non tutti ce la possono fare. Una regola che crea altri esclusi: l’esatto contrario dell’idea inclusiva di Aldo Moro. Egli ci ha lasciato l’idea di non essere prigionieri dell’istante, l’idea di rischiare di perdere consenso per non andare contro le generazioni del futuro e, oggi, è cieca la fede nel presente e non nel futuro».
In occasione del Convegno, a Giuseppe Palomba (Giornalista de “La Gazzetta del Sud”) e ad Alberto Cicero (Giornalista de “La Sicilia”) sono state consegnate le targhe a ricordo di due storici corrispondenti da Giardini Naxos delle due testate, ovvero Giuseppe Monaco e Giuseppe Di Bernardo; è stata allestita, inoltre, una mostra fotografica le cui istantanee, rigorosamente in bianconero, hanno restituito pezzi di storia – non soltanto politica – del recente passato italiano e siciliano che ricordano come eravamo, con la figura di Sergio Mattarella (presente in gran parte delle immagini) che riannoda i fili delle diverse occasioni riportandoci ai giorni nostri.
I lavori del Convegno sono stati seguiti da una platea attenta e numerosa che ha ascoltato i Relatori intrecciare di continuo passato e presente attorno all’attualità del pensiero del Presidente della Democrazia Cristiana, assassinato brutalmente dalle Brigate Rosse nel 1978; al termine degli interventi (fra i quali si annoverano anche quelli del Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Prof. Francesco Basile, del Costituzionalista Giovanni Guzzetta, dell’ex Ministro della Difesa Salvo Andò, dell’attore Pippo Pattavina e del Sindaco di Taormina Mario Bolognari), il Prof. Pieremilio Vasta ha presentato il libro “40 anni senza Aldo Moro”, all’interno del quale sono raccolti i trentaquattro eventi allestiti dall’Associazione, consegnato ai protagonisti del tempo o ai loro familiari, inviando infine un saluto corale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.