STEFAN LUCA MANGIONE
E’ morto un grande maestro. Andrea Calogero Camilleri è stato uno scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e insegnante d’italiano.
Perfetto siciliano, creatore di tante storie che hanno intrattenuto milioni di italiani e non solo.
Nel “ Ladro di merendine” il maestro dice “Arriva un momento nel quale t’adduni, t’accorgi che la tua vita è cangiata. Fatti impercettibili si sono accumulati fino a determinare la svolta. O macari fatti ben visibili, di cui però non hai calcolato la portata, le conseguenze.”
Già la vita di tutti cambia, per un motivo e per un altro prende una piega diversa, la svolta, la conclusione di una circostanza molte volte è segnata dal fato e noi non siamo in grado di percepirlo; oppure un imprevedibile avvenimento assolutamente percepibile riesce a convogliare l’armonia in quella situazione scossa da varie problematiche.
Un altro punto è l’esortazione del maestro ad allontanarsi dalla massa, creare la propria identità dentro se medesimi e lasciare che il mondo ci scivoli addosso. Queste le sue parole: “Bisogna guardare la tv portandosi appresso un paracqua ideale che permetta al nostro cervello di restare asciutto e lucido, di non inzupparsi di tutte le informazioni distorte, contraffatte, alterate, finalizzate che ci vengono propinate.” Stiamo parlando di un uomo che ha perseverato dentro di se, arricchendo il nostro mondo con aneddoti meravigliosi e conoscenze di ogni genere culturale .
In un’intervista Camilleri parlava di se e del suo rapporto con la cecità, dicendo che la cosa più brutta di questa patologia fosse il non poter più godere della bellezza e delle forme di una donna .
E ricordava “L’esempio assoluto del meglio della donna siciliana: riservata, tenace, determinata, convinta delle proprie idee e pronta a battagliare per esse, e nello stesso tempo dolcissima, generosa, comprensiva, sensibilissima.”
Andrea Camilleri sarà sempre stimato ed amato, la gente lo ringrazia per i sogni lasciati.
Noi siciliani raccogliamo la sua eredità, la facciamo nostra e la racchiudiamo nei cuori mantenendo indelebile il suo nome negli anni a venire. Non muore chi resta nei cuori.