L’avvocato Giuseppe Di Miceli di Konsumer ha chiesto una risposta “scritta e circostanziata” dell’Ati sui problemi sollevati nel suo intervento. Un fatto inusuale, che, per certi aspetti, suonerebbe come un scriviamo che è meglio. Di Miceli veste la sua richiesta con eleganza e la motiva per essere “da stimolo per delle riflessioni sull’oggetto della convocazione stessa, da parte della scrivente Associazione”.
Nella riunione di ieri non si è solo parlato di Consortile e Società per azioni, le due possibili forme del nuovo gestore del servizio idrico, ma i partecipanti hanno avuto la possibilità di intervenire su altre problematiche sempre legate al servizio. “Konsumer – ha detto Di Miceli nel suo intervento – non ha mai fatto mistero di sostenere la forma dell’Azienda Speciale Pubblica, comunemente definita Consortile. Invece, considerata l’ampiezza dell’oggetto della convocazione stessa, vi ringraziamo per averci dato l’opportunità di porvi delle altre questioni, di altrettanta valenza, sempre legate al Sistema Idrico Integrato nel territorio del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, che sicuramente saranno state da Voi tenute presenti sia per la fase transitoria in cui ci troviamo, sia per la futura gestione del SII”.
E offerta la possibilità, l’avvocato Di Miceli, come dire, ne ha approfittato.
“Nel Novembre 2018 Codesta ATI ha ulteriormente aggravato la posizione del Gestore del SII, già oggetto del provvedimento interdittivo antimafia da parte della Prefettura di Agrigento, concretizzando di fatto la risoluzione per inadempimento. Quello che oggi (dopo 8 mesi dalla risoluzione) ci chiediamo è: se sono state quantificate le inadempienze del Gestore stesso e a quanto ammontano; se è stata data una risposta alle memorie difensive della Girgenti Acque S.p.A. e quale sia il contenuto”.
“Nel prossimo futuro (almeno questo è il nostro augurio), individuata la nuova forma di Gestione, che oggi (dopo 8 mesi, quasi 9), anche se ancora non confermata, dovrebbe essere completamente PUBBLICA e identificarsi con i Comuni di Codesta ATI, quali saranno le condizioni con cui questa si avvierà in termini di passività e attività, dovute: ai legami convenzionali con il precedente Gestore; alla situazione delle reti idriche e dei depuratori; al numero di Comuni che dovranno essere gestiti unitariamente e quali, invece, potranno mantenere una propria gestione; quale personale, in possesso di adeguate capacità tecniche e professionali, dovrà farsi riferimento e/o utilizzato”.
“Infine, preso atto che nel decennio trascorso la gestione del SII ha avuto le sue criticità proprio nell’indirizzo e nel controllo della gestione stessa da parte di Codesta Assemblea, in considerazione che la futura gestione dovrebbe essere in house, ma che non tutto può e deve essere ricondotto personalmente ai Sindaci, ci chiediamo come quest’ultima voglia ovviare a ciò, in specie: sono stati riorganizzati i propri uffici? Sono stati adeguatamente formati i propri dipendenti? E’ stata verificata la pianta organica necessaria ai ruoli da ricoprire, verificando capacità, profili e competenze, e se fosse necessaria un’integrazione del personale, con quali procedure saranno espletate, concorsi e/o consulenze? Sono state individuate nuove forme di controllo e nuovi strumenti finalizzati a ciò?”
“I superiori interrogativi meritano una risposta in considerazione della reale determinazione della tariffa da applicare ai cittadini, veri ed unici finanziatori del SII, i quali ci auguriamo possano finalmente avere un equo servizio a basso costo”.
L’avvocato Giuseppe Di Miceli non ha tralasciato nulla e ha citato le date quasi a sottolineare in modo elegante il tempo perduto a fronte di gravissimi problemi che non hanno trovato ancora soluzione. Adesso aspetteremo, punto per punto, le risposte dell’Ati idrico di Agrigento.