La bonifica civica di quel tratto di strada che da via porta di mare conduce alla rotonda di Giunone non è stato completato. Questa è una notizia inconfutabile.
Nei fatti, i 52 sacchi della spazzatura, come rilevato dal giornalista Giuseppe Moscato, risultano ancora depositati sul ciglio della strada. Stamane, in seguito ad un nostro secondo sopralluogo, abbiamo rilevato che alcuni sacchi sono stati trascinati, probabilmente a causa del vento, nei terreni circostanti ed altri, invece, sono aperti o parzialmente danneggiati. Fra qualche giorno, se questi sacchi non verranno rimossi, l’azione civica risulterà totalmente vana per l’ambiente ma funzionale, specie in assenza di giornali e di giornalisti, per fare propaganda e per dimostrare una presenza istituzionale che, nei fatti, non riscontriamo soprattutto nei servizi della riscossione dei rifiuti e dell’erogazione dell’acqua.
Certo, la sensibilizzazione dei cittadini passa anche per la provocazione, per l’atto roboante che scuote le coscienze e che incalza chi di competenza a risolvere una determinata problematica.
Queste azioni simboliche, sono delle ottime iniziative per fare opposizione e per “educare” una comunità che, purtroppo, troppo spesso, ha dato segni di inciviltà. Tuttavia, per chi governa questa tipologia di attivismo non funziona o, comunque, non è sufficiente. Chi governa ha il compito di far rispettare le leggi, i contratti, gli impegni formali e, se necessario, deve fare a “sportellate” con gli altri comuni e con la farraginosa burocrazia per risolvere la disfunzione di un determinato servizio.
Un’ultima considerazione. L’assessore all’ambiente, nella sua replica, ha evidenziato, con una certa amarezza, come i laboriosi volontari fossero soltanto 9 e, parallelamente, ne auspicasse altri 100 affinché completassero tali lavori di bonifica che avrebbero dovuto svolgere gli enti preposti pagati e strapagati dai contribuenti. Insomma, siamo alla farsa. Inoltre, urge evidenziare che, fra i nove volontari, almeno nella foto di rito, non riconosciamo nessuno dei 14 consiglieri comunali del M5S né il consigliere regionale favarese. Dove sono andati a finire? Come mai non hanno preso parte a questa iniziativa civica tanto voluta dall’assessore e dalla sindaca?
Cari amministratori, alla demagogia preferiamo, di gran lunga, i fatti e i nostri sacrosanti diritti.
Pasquale Cucchiara
Direttivo provinciale ARCI Agrigento