“Chiunque si autoproclami “attivista” non è autorizzato ad accostarsi al simbolo del M5S e divulgare comunicati stampa. Soprattutto quando questi ledono l’onorabilità di portavoce con illazioni false, farneticanti e diffamanti.” E’ la parte finale di un lungo messaggio dell’onorevole Di Caro postato su Facebook in riferimento alla nota stampa degli, a questo punto, sedicenti componenti meetup M5s di Favara. Aggiunge Di Caro: “L’indirizzo di posta elettronica favara5stelle@gmail.com e gli pseudo attivisti, che firmano comunicati stampa tramite questo indirizzo, non hanno nulla a che vedere col M5S. Nulla”.
Siamo una sorta di ospiti nella casa del M5s e in quanto tali tenuti a rispettarne le regole, comprensibili o non comprensibili per chi non appartiene al movimento. Certo, la confusione c’è specie se è stato detto che “uno vale uno”, ma da ospiti rispettosi cerchiamo di essere il più graditi possibile.
Giovanni Di Caro chiarisce la parte a lui maggiormente più cara, ma, e il “ma” è grande quanto una montagna, nella sostanza l’opinione pubblica favarese vorrebbe comprendere le dinamiche non chiare all’interno del movimento che, al momento, governa la città di Favara.
Vorremmo comprendere se del M5s fanno parte i sette consiglieri firmatari della sfiducia alla sindaca grillina e nello stesso tempo anche i sette rimasti nella maggioranza o se non ne fanno più parte i primi o i secondi.
Non si tratta di soddisfare una curiosità di poco conto perché i cittadini hanno il diritto di sapere chi li sta amministrando, oltre al come.
Mi aiuto con un esempio. Se a un certo punto alcuni azionisti di una banca o di una azienda chiedono le dimissioni dell’amministratore sarà giocoforza la preoccupazione dei clienti che hanno tutto il diritto di sapere ciò che accade all’interno del consiglio di amministrazione. Di più i cittadini di Favara che, diversamente, dai clienti di una banca o di una azienda non possono scappare.
E’ necessario fare chiarezza. Di Caro la fa nella parte che riguarda la titolarità nel parlare in nome del M5s, ma bisogna chiarire altri aspetti maggiormente interessanti per la collettività favarese.
La sindaca di Favara, che non ha contestato il documento dei “sedicenti” attivisti del M5s, è chiamata così come Di Caro a dire come stanno le cose.
Una collettività non va decisamente avanti se si lascia tutto nel limbo, se non c’è l’assoluta chiarezza in ogni singolo atto e azione della politica.
Ecco, in buona sostanza siamo interessati a questo tipo di comunicazione politica.
Siamo interessati ai fatti nostri, come cittadini di Favara, per il resto poco o molto poco.