Le preoccupazioni che da più parti vengono fuori di possibili infiltrazioni di malaffare sui lavori inerenti alla metanizzazione della città, trovano risposta e soluzione nella formulazione di un protocollo specifico di Legalità, così come suggerito da Mimmo Russello in un suo post facebook che pubblichiamo integralmente:
“Mi auguro che la sindaca di Favara voglia mettere in “sicurezza” i lavori della metanizzazione e impedire potenziali abusi, condizionamenti e infiltrazioni criminali, sottoscrivendo un protocollo di legalità specifico, nella cornice dell’accordo quadro di legalità Dalla Chiesa, con la ditta aggiudicataria dei lavori, la tenenza dei carabinieri di Favara, la questura, la prefettura e l’autorità anticorruzione e di vigilanza sui lavori pubblici.”
Basta fango sulla città; semplicemente adottando validi strumenti, oggi resi obbligatoriamente opportuni proprio per fa tacere voci che danneggiano fortemente l’immagine di una città che cerca il suo riscatto sociale.
La storia del metano a Favara è lunga decenni. Si inizia l’iter nel lontano 1989 sindaco del tempo Salvatore Puma. Si azzera tutto e si incomincia un nuovo percorso con il sindaco Lorenzo Airò, attraverso la procedura del project financing. Il sindaco Mimmo Russello continua il lavoro con la costituzione della commissione tecnica composta dall’ingegnere Ignazio Puccio, dall’avvocato Raimondo Alaimo e dal dottore Giuseppe Giambrone. La commissione tecnica ha prodotto gli atti necessari per permettere al sindaco Manganella di continuare l’iter per ottenere il fianziamento. Manganella nel 2012 firma il contratto con l’Ati CPL Concordia, un’azienda della provincia di Modena aggiudicataria dei lavori di realizzazione, gestione e manutenzione della rete di distribuzione gas metano nella città di Favara. Le altre pagine della storia la scriverà Anna Alba.