Gaetano Scorsone
Nonostante il sovrapporsi di una riunione sindacale indetta all’ultimo momento che ha praticamente bloccato il personale docente delle scuole agrigentine, azzerando ogni tipo di evento che avrebbe dovuto svolgersi in concomitanza in ambito scolastico, oggi, presso la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, alle ore 10.00 si è svolta la programmata Celebrazione in memoria del Beato Padre Pino Puglisi.
Su proposta dell’Area che porta lo stesso nome del primo Martire della mafia, e sotto l’egida del Consiglio Pastorale Cittadino – coordinato da Salvatore Sutera Sardo- già è da qualche anno che a Favara, nel mese di ottobre, in linea con la memoria liturgica della Chiesa Cattolica, si organizza una Santa Messa concelebrata dai presbiteri cittadini, per fare memoria del sacrificio del primo prete ucciso in “odium fidei”, ovvero del Beato Padre Pino Puglisi, più confidenzialmente conosciuto fra i suoi giovani come 3P, per le tre P del suo nome: Padre, Pino, Puglisi.
Hanno risposto all’invito le Istituzioni Militari Provinciali oltre che la locale Amministrazione Comunale e numerosi rappresentanti di Associazioni Culturali, Sportive , Sociali e dell’Informazione della città, a dimostrazione del fatto che quando il BENE chiama c’è sempre una folta schiera di donne e uomini di buona volontà che senza “ma” e senza “se” risponde con un immediato “ECCOCI”. Presenti anche delle delegazioni – sia pur ridotte per i motivi su esposti – di alcune Scuole cittadine che hanno arricchito l’evento di quelle particolari sfumature di gioiosa vitalità assai care al ricordato Beato Pino Puglisi.
La lettura di una scheda sul profilo del prete di Brancaccio ha favorito quel raccoglimento necessario per entrare nella giusta dimensione di preghiera della giornata, che poi è proseguita secondo la prevista liturgia. La celebrazione è stata affidata a don Marco Damanti con il sostegno di buona parte del presbiterio cittadino.
Dopo le Lettura della giornata e del Vangelo è seguita l’omelia di don Marco che si è rivelata assai ricca di spunti di riflessione. Richiami forti all’impegno, alle responsabilità, alla condivisione, al Bene collettivo, alla Legalità, alla gioia del vivere il Vangelo, di offrire il proprio servizio, di concorrere al positivo cambiamento, senza più elusioni, omissioni e/o prevaricazioni, secondo un cammino di riconoscimento e di accettazione che risponda al principio di reciprocità e di fraternità, nella piena consapevolezza delle responsabilità battesimali come cristiani, e dei doveri costituzionali come cittadini.
Solo riavvivando quella sacra fiamma del Bene che tutto sana, che tutto addolcisce, che tutto rende possibile potremmo ritornare a gioire nel riscoprirci operosi architetti di un nuovo mondo. Cominciamo, allora, a riappropriarci del presente riattivando i circuiti del necessario; passiamo, poi, sempre con spirito di servizio e con collaborazione al superiore livello delle cose possibili e, senza nemmeno accorgercene, giungeremo così a trasformare in una splendida realtà persino le cose che ieri sembravano impossibili. A Favara le energie per un tale cambiamento ci sono e non aspettano altro che di essere “riavvivate” dal sano soffio dello spirito comunitario. Perché non provarci? Gaetano Scorsone.