Filippo Cardinale
Avanti piano piano e l’ATI presieduta da Francesca Valenti, sindaco di Sciacca, si avvia verso il commissariamento o spettro del commissariamento perché non ha ancora approvato il piano d’ambito che è lo strumento di programmazione gestionale del servizio idrico integrato.
L’assessorato regionale guidato da Pierobon ha diffidato l’ATI ad approvare al più presto il piano d’ambito e le procedure necessarie al superamento della fase «post Girgenti acque», altrimenti interverrà in sostituzione un commissario.
La diffida è stata già notificata: “Entro il prossimo gennaio tutti gli atti propedeutici all’affidamento, con particolare riguardo al piano d’ambito, siano adottati ed espletati ai sensi di legge. L’Ati compia ogni necessario e utile adempimento, nel rispetto della normativa vigente, per procedere alla redazione-aggiornamento del piano d’ambito, notiziando l’assessorato entro 30 giorni. Trascorso infruttuosamente il termine, si attueranno i poteri sostitutivi con la nomina di un commissario ad acta».
La deliberazione dell’Ati volta a individuare la forma giuridica del nuovo servizio idrico integrato è stata quella della “consortile”. Ma lo statuto deve essere approvato da ogni singolo Consiglio comunale dei 43 Comuni.
Intanto, l’assemblea territoriale idrica di Agrigento, dovrà sciogliere un nodo difficilissimo che riguarda l’insidiosa vicenda sui 17 Comuni non consegnatari delle reti idriche al gestore ed hanno continuato a gestire il servizio in house.
Questi hanno chiesto di accedere ai benefici delll’articolo 147 della legge Galli. Requisiti che sembrano avere pochissimi Comuni, non più di tre. M qui è guerra come abbiamo scritto in un diverso articolo che riguarda l’Assemblea convocata per oggi.