Doppia scheda per l’elezione del Presidente, premio di maggioranza alla coalizione vincente per garantire la governabilità, stop al listino regionale e ballottaggio tra i due candidati che ottengono il maggior numero di preferenze, nel caso che nessuno dei candidati ottenga la maggioranza assoluta dei voti. Sono queste alcune delle principali novità del disegno di legge del M5S (primo firmatario Salvatore Siragusa) presentato questa settimana all’Ars, che mira a rifare totalmente il look alla legge elettorale regionale per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana.
“I limiti della legge attualmente in vigore – afferma Siragusa – sono più che evidenti e la plastica rappresentazione è l’attuale parlamento, che può contare su una maggioranza risicatissima che non è assolutamente in grado di assicurare la governabilità. Occorre cambiare rotta, ed occorre faro subito per consentire ai siciliani di andare a votare alle prossime elezioni con le nuove regole”.
Il ddl del M5S consta di 77 articoli, suddivisi in 7 titoli, che passano in rassegna tutti gli aspetti della riorganizzazione del sistema elettorale siciliano. “Cardine della legge – commenta Siragusa – è l’assegnazione di un premio di maggioranza che garantisca alla coalizione vincente un buon numero di parlamentari che possano mettere i provvedimenti governativi al riparto da qualsiasi imboscata in aula”.
“La nostra legge – continua Siragusa – prevede che alle liste collegate al candidato vincente siano assegnati almeno il 55 per cento dei seggi se il presidente eletto riporta meno del 40 per cento dei voti validi. Se, invece, i voti validi riportati da questi sono uguali al 40 per cento o una percentuale superiore, il premio di maggioranza per le liste a lui collegate sarà del 60 per cento”.
“Chi ha governato finora – sottolinea il capogruppo M5S a sala d’Ercole, Francesco Cappello – si è sempre lamentato di non poter disporre di una maggioranza, utilizzando poi questo come scusa per giustificare il proprio malgoverno. Stiamo proponendo una riforma della legge elettorale che garantisce democrazia, rappresentanza e una solida maggioranza numerica. Riteniamo sia il momento opportuno per lavorare tutti insieme a questa importante riforma, perché le regole vanno condivise”.
La legge M5S fissa paletti molti più restrittivi per la candidabilità, recependo in toto la legge Severino. Tra le principali inibizioni alla corsa agli scranni di palazzo dei Normanni e al vertice di Palazzo d’Orleans ci sono ad esempio le condanne definitive per associazione di tipo mafioso o finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, la condanna definitiva per i delitti consumati o tentati di peculato, malversazione ai danni dello Stato, concussione, corruzione e abuso d’ufficio e le condanne con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo.
In tema di legge elettorale il M5S ha già presentato un disegno di legge (prima firmataria Roberta Schillaci) per l’utilizzo del “tagliando antifrode” sulle schede elettorali. “Si tratta – spiega Schillaci – del metodo per contrastare la contraffazione delle schede elettorali già utilizzato alle Politiche del 4 marzo 2018. Un semplice tagliando applicato sulla scheda che la rende unica e identificabile come autentica, senza però consentire di tracciare o riconoscere l’elettore. Così si rafforza la regolarità del voto e ci si mette al riparo da manipolazioni esterne”.