In seno alla trasmissione “Prodigi” in onda stasera su Rai 1 siederà, nella giuria di qualità, la poliedrica artista favarese Antonella Morreale.
Non ha costituito, dunque, un episodio isolato la sua partecipazione dello scorso anno quale giurato in seno alla fortunata trasmissione della Rai, bensi’ è indice di una stabile collaborazione con l’importante emittente Nazionale. La favarese Antonella Morreale non cessa di far parlare di sé e quindi è il caso di conoscerla più da vicino. Coniugata, madre di due figli, riveste da qualche anno la carica di presidente comunale del CIF (Centro Italiano Femminile) nella cui veste ha dato lustro alla villa Ambrosini di Favara che versava nell’abbandono totale. È stata invitata a far parte, quale socio onorario, del “Lions Club Valle dei Templi” neonato il 16 ottobre scorso e presieduto dalla presidentessa e fondatrice dott. ssa Mariella Antinoro che ha scelto, quali soci, validi professionisti animati dalla volontà di spendersi per valorizzare il proprio territorio.
È Presidente dell’Associazione teatrale “Arcobaleno” che ha sede oltre che a Favara anche a Roma, nonché Direttore artistico, per la Sicilia, della Love More facente capo al mecenate contemporaneo Giampiero Turco, il quale mira a dare spazio e risalto ai nuovi talenti negli ambiti musicale e letterario. La Morreale, ad oggi, ha pubblicato due romanzi: “Donna io” ed “A modo mio”, ha sceneggiato dei cortometraggi sulla violenza sulle donne quali “Una nuova speranza” ed “Arriverà il sole”. È poetessa dalla vena inesauribile ed ha, inoltre, al suo attivo, la sceneggiatura di rappresentazioni teatrali di successo quali “1…2…3… Rintocchi di follia”. Opera, quest’ultima, rappresentata in occasione del centocinquantesimo della nascita di Luigi Pirandello, ma che ha avuto una tale eco da approdare, dopo le esibizioni in molteplici teatri siciliani, prima al teatro Flavio di Roma ed, indi, alla Camera dei Deputati. Spettacolo al quale ha assistito il nipote del Pirandello, Pierluigi. Sempre a Roma, la Morreale si è aggiudicata il premio “Donna Cultura 2019”, presso il teatro Agorà, istituito dalla “Fondazione Barbara Annibale”.
“I rintocchi” hanno fruttato ad Antonella numerosi premi come migliore autrice ma, possiamo anticiparlo, il lavoro sarà insignito di un prestigioso premio, il mese prossimo, come migliore opera, in seno ad una rassegna teatrale a livello nazionale. Sempre il mese prossimo, esattamente il 14 dicembre, la versatile Antonella presenterà, al teatro Pirandello di Agrigento, la sua nuovissima opera: “Anime che si chiamano” in cui alcune vittime innocenti della mafia, grazie alla sua penna ed alla sua sfrenata creatività , prenderanno nuovamente vita dando voce ai propri pensieri soffocati nel sangue dalla piovra.
Un’opera che ho avuto l’onore ed il piacere di leggere in anteprima e che, non nascondo, ha suscitato in me fortissime emozioni che, fattesi brivido, hanno fatto accapponare la mia pelle. La voce già si è sparsa e, nonostante l’opera non sia ancora andata in scena, numerosissime sono state le richieste piovute sulla Morreale per portarla in scena a Caltanissetta, Palermo e Roma. Non ha neanche fatto in tempo ad aprire l’ombrello che, durante la tua presenza in Roma per registrare la puntata di “Prodigi” è stata telefonicamente raggiunta da un ex presidente del Senato che le ha espresso il desiderio, esaudito di volata, di visionare il copione. A quale scopo? Vedremo in proseguo!
La vulcanica Antonella, la cui lava sempre ribolle, ha nel cratere sempre nuovi progetti. Le è stato, infatti, commissionato dal Ministero della Cultura, un cortometraggio tratto dal libro “La Badessa di Corleone” di Maria Giannetto Grimaldi ed, inoltre, curerà la sceneggiatura di un’opera di un magistrato siciliano su cui, ancora, non vuole svelare nulla. Energica e sempre sorridente, tanto da essere appellata dagli amici Miss Sorriso, si dice amante della vita, anch’essa sua grande amica, che le pone ogni giorno sfide a cui certo lei non si sottrae. E’ un’eterna fanciulla ed è questo, forse, il motivo per il quale ama il suo lavoro di insegnante che le permette di stare a contatto con i bambini: naturalmente privi di malizia, curiosi della vita e delle novità, capaci di amare come nessun altro.