E’ questa la triste realtà nella quale si trovano difronte i consiglieri comunali e dalla quale non possono “ne fuiri e mancu scappari” in quanto la spesa deve essere coperta integralmente con la riscossione della tariffa. Per cui crediamo che i consiglieri comunali non possono non votare il nuovo Piano economico Finanziario del Servizio Raccolta Rifiuti Solidi Urbani, anni 2017 e 2018, e le relative Rideterminazione delle tariffe.
“Obbligatorietà del pareggio”, è questa la frase magica che abbiamo appreso chiedendo lumi e chiarimenti burocratico-finanziari-amministrativi. A meno che i consiglieri non contestino le singole voci che hanno determinato l’aumento o perché non dovute, non attinenti o per altre motivazioni. Il fatto è semplice: a suo tempo è stato approvato il Piano Finanziario, il relativo servizio è stato svolto ma alla fine facendo i conti (con un notevole ritardo che dirigenti e amministratori dovranno spiegare in aula) ci si è accorti che il servizio è costato più di quanto preventivato e programmato. In ragione di ciò si deve RIDETERMINARE il Piano Economico-Finanziario inserendo i maggiori costi e aggiornare le relative tariffe. Aumento che sarà contemplato nel Piano Finanziario dell’anno successivo con notevole aggravio di spesa per i contribuenti. Semplice, purtroppo.
Certamente i Dirigenti dal punto di vista tecnico-finanziario, ma soprattutto la sindaca Anna Alba dal punto di vista politico-amministrativo, dovranno spiegare come mai si arriva a Dicembre 2019 per rideterminare il costo del Servizio Rifiuti del 2017 ed anche del 2018, considerato che entrambi i servizi, crediamo, siano stati a suo tempo fatturati e pagati.
Ma in che consiste l’aumento? Nel nuovo Piano economico si legge testualmente: “Nello specifico l’aumento è dovuto ai maggiori costi del servizio di trasporto RSU …. Ai maggiori costi per conferimento dei RSU indifferenziati…..al pagamento dei 4 operatori della SRR distaccati presso il CCR…. A debiti residui GESA-SRR anno 2017”. Ma analizziamo il Piano economico-finanziario del servizio relativo all’anno 2018: il costo programmato era di €. 6.391.099,99 di cui €.3.395.386,84 relativo ai cosiddetti “costi variabili” ovvero “raccolta e trasporto RSU, trattamento e smaltimento RSU, raccolta differenziata per materiale, trattamenti e riciclo”; con un aumento di soli +€.61.209,84. Quindi i “costi fissi” €.2.995.706,15 cioè “spazzamento e lavaggio strade e aree pubbliche, costi amministrativi di accertamento, riscossione e contabilità, costi generali di gestione, costi diversi, sicurezza”. In questo settore c’è stato l’aumento di +€.427.931,66. Il costo complessivo è passato a €.6.880.225,46.
A far lievitare il Piano Economico 2018 sono stati i costi fissi relativi a “spazzamento e lavaggio strade e aree pubbliche”, ma aumentati di appena +€.65.433,18. Quello che ha inciso di più non è stato, come potrebbe sembrare, il trasporto dei rifiuti invece che nella discarica di Siculiana a Catania, Alcamo o Bellolampo, ma sono stati i “Costi generali di gestione” che sono passati da €.2.066.914,90 a €.2.429.413,44 con un +€.362.498,54 dovuto al “pagamento delle mensilità spettanti dei 4 operatori della SRR distaccati presso il Centro Comunale Raccolta che non era riportato nei costi previsionali nonché i debiti residui GESA ed SRR anno 2017 fatturati nel 2018″. Ecco il nuovo Piano Economico Finanziario TARI 2018