L’orchestra filarmonica “Demetra”, il coro polifonico “Free Melody” e il coro “Voci Bianche” della Fondazione Teatro Pirandello di Agrigento, hanno incantato, ieri sera, il numerosissimo pubblico con la loro straordinaria esibizione.
E’ davvero difficile poter descrivere un evento che ha lasciato… senza parole. Nel 2020 si celebrano i 2600 anni di storia della fondazione della città greca di Akragas ed il tradizionale concerto del primo gennaio è sicuramente stato il giusto e straordinario abbrivio di un anno che straordinario lo sarà altrettanto grazie alle tante iniziative illustrate dal sindaco Calogero Firetto nel suo breve ed incisivo intervento nel corso della serata. Iniziative tutte che, ha sottolineato il primo cittadino, mirano ad un futuro segnato da successi e soddisfazioni in tutti i campi opportunamente guardando con orgoglio alle proprie radici storiche.
Il “Gran concerto di capodanno” ha aperto la prima stagione concertistica della Fondazione Teatro Pirandello che si snoderà attraverso altri sette imperdibili appuntamenti fino alla sua conclusione, il 31 maggio, con il “Concerto di primavera” che vedrà nuovamente protagonisti l’Orchestra filarmonica “Demetra”, il coro “Free Melody” e il coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Pirandello.
Tornando al “Gran concerto di Capodanno” si è trattata di un’esibizione connotata da un’altissima professionalità nell’esecuzione, una cura certosina negli arrangiamenti sia musicali che corali ed una grande varietà nella scelta dei brani proposti che addirittura sono andati oltre quando da programma. Della straordinarietà dell’evento si è avuto sentore immediatamente in quanto, all’ingresso, il numerosissimo pubblico è stato accolto da coppie abbigliate con preziosi vestiti dalle fatture ottocentesche. Solo nel corso della serata si è compreso chi fossero e, quindi, anche chi legge lo scoprirà nel proseguo della lettura.
Lo straordinario evento è stato presentato da una coppia molto ben assortita: il giornalista professionista di Rai Radio Uno, Carmelo Lazzaro, con un notevole bagaglio di esperienza, nonostante la giovane età, acquisito lavorando per radio Concordia, Teleacras, Giornale di Sicilia… e Miriam Di Rosa: speaker radiofonica, redattrice di testate giornalistiche, voiceover per agenzie nazionali ed internazionali, voce di spot radiotelevisivi per reti Rai e Mediaset, docente di comunicazioni e dizione… Un duo accomunato dalla grande passione per il proprio lavoro e dall’emozione nel comunicare che sono trasparite tutte nella conduzione della serata.
Questa ha avuto inizio con l’esecuzione, da parte dell’orchestra filarmonica “Demetra”, di cui è responsabile Il M° Salvatore Cusumano, del “Preludio” dalla Carmen di Bizet, per proseguire con il “Valzer op. 410” di Strauss. A dirigere orchestra e coro, l’eccezionale M° Antonio Cusumano che, con i sapienti movimenti della sua bacchetta, ha determinato andamenti, tempi e dinamiche di tutti i pezzi proposti, colorando della propria straordinaria impronta personale ogni esecuzione. Ha, poi, fatto ingresso il coro polifonico “Free Melody”, coordinato dall’usignolo Debora Randazzo, che ha deliziato la sala gremita in ogni ordine di posto, con il Gloria di Vivaldi, l’Hallelujah di Handel e Total Praice di Smallwood. A seguire, la Danza ungherese n. 5 di Brahms.
I due fenomenali presentatori hanno, dunque, introdotto il coro di “Voci bianche” che si è esibito nell’ “Inno alla Gioia” di Beethoven, tributo al musicista di cui decorre il 250° della nascita. A questo punto le luci sono diventate soffuse con sfumature rosso- blu e, fuori campo, si è udita la calda voce di Salvatore Nocera Bracco che ha interpretato la poesia “Natale” di Ungaretti. Subito dopo ha fatto il suo ingresso Enzo Abbate, direttore organizzativo dell’Orchestra e del Coro della Fondazione Luigi Pirandello. Questi, opportunamente abbigliato, ha accompagnato il Coro suonando “a ciaramedda” nell’esecuzione di “Tu scendi dalle stelle”.
Le luci sono tornate a risplendere ed è apparsa, in una mise verde smeraldo, la straordinaria vocal coach Debora Randazzo che ha interpretato il brano Adeste Fideles. Un’esibizione connotata da eccezionale perfezione tecnica e da un’altrettanta padronanza della propria voce di Soprano degne di ciascun applauso che le è stato tributato. Dopo un breve intervallo, caduto “a fagiolo” per raffreddare le mani surriscaldatesi a causa degli applausi tributati alla Randazzo, è stato eseguito il brano “Joy to the world” a cui è seguita l’esecuzione de “Il cerchio della vita” di Elton John. Il pezzo, noto per essere la canzone di apertura dei Re Leone, è stato interpretato, nell’incipit, dalla voce profonda di Giuseppe Randazzo e, poi, dal giovane Luca Kevin Puccio che è stato omaggiato da un lungo e scrosciante applauso. Ad arricchire il brano, le immagini del film Disney proiettate su un maxi schermo e le coreografie delle danzatrici della scuola “Academy Centro Danza” di Agrigento diretta da Giusy Liberto che, in tutù tribale, si sono esibite in sala tra le poltrone per terminare la propria performance sul palco. È seguito il “Can can” di Offenbach, il cui ritmo vivace è stato scandito da un battimani generale del pubblico ed, indi, il “Valzer del commiato” (da “Il Gattopardo” ) di Verdi. Durante l’esibizione, sul maxi schermo, sono state proiettate le immagini dei danzatori della Compagnia Internazionale Danza Storica “Harmonia Suave” diretta da Carla Favata. I due presentatori, Miriam e Carmelo, hanno sottolineato che la predetta Compagnia si prefigge lo scopo di mantenere vivo il ricco patrimonio ottocentesco anche nell’abbigliamento. Hanno spiegato che gli abiti indossati dai danzatori, presenti nel video ed in sala e che ci avevano accolti con un gran sorriso all’ingresso, erano stati realizzati rigorosamente a mano riproducendo fedelmente quelle del celebre film.
È nuovamente apparso il coro “Free Melody” che, nel frattempo, dalla mise rossa del primo tempo è passato ad una blu cielo, ed è stato eseguito il brano “Codice da Vinci”, impreziosito dalle 11 ballerine della scuola “Academy Centro Danza”, questa volta in abito lungo. Ha fatto nuovamente ingresso il coro delle “Voci bianche” i cui giovani e promettenti componenti, dismessi i maglioncini bianchi del primo tempo, si sono presentati in un’angelica tunichetta. Dopo il brano “Sanctus” è stato il momento di “The Brave”, di autore ignoto e, mentre sullo schermo venivano proiettati antichi ed incontaminati paesaggi celtici, ha fatto ingresso il direttore organizzativo Enzo Abbate, stavolta abbigliato nel tradizionale kilt scozzese, con la sua “ciaramedda”. La serata è proseguita con Federica Cognata e Debora Randazzo che hanno duettato, emozionando il pubblico, la canzone Amazing Grace di John Newton. Di seguito “Adoramus” magistralmente interpretata
dal solista Carlo Timineri. Ed ancora un altro pezzo, ” I will follow him” affidato ad un duetto strepitoso: Debora Randazzo (soprano) e Sofia Puccio (contralto) che il pubblico ha dimostrato di apprezzare con interminabili applausi e che, in chiusura, ha mostrato anche le capacità ginnicheche dello straordinario M° Antonio Cusumano che, lasciandosi trasportare dal ritmo travolgente del brano, ha spiccato un salto degno del guinnes dei primati.
Può proprio dirsi che la musica mette a quest’eccezionale professionista, le ali ai piedi! Avrebbe dovuto essere l’ultimo pezzo ma, dietro grande richiesta, è stato concesso il bis, per poi concludere la serata con la “Marcia di Radetzky” di Strauss durante la quale il maestro Antonio Cusumano ha tenuto a stringere la mano a ciascun componente dell’orchestra composta da archi, legni, ottoni e percussioni.
Un evento veramente spettacolare svoltosi nella magica cornice del Teatro Pirandello definito giustamente dal Direttore organizzativo Enzo Abbate, che si è rivelato abile musicista e simpatico intrattenitore, “Tempio culturale” in quanto in esso cultura ed espressione artistica trovano un perfetto connubio.
Davvero una partenza eccezionale per questo 2020 che fa presagire un anno strepitoso sotto il punto di vista artistico-culturale.