Il gruppo di lettura Buk di Agrigento torna tra i banchi di scuola, e lo fa con un progetto che ha trovato terreno fertile all’Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” di Favara grazie all’attenzione della classe docente ed in particolare della Professoressa di Italiano Melania Midulla. Il progetto, curato dalla dottoressa agrigentina Monica brancato, ha riscontrato da subito l’entusiasmo e l’attenzione dei ragazzi della Falcone e Borsellino.
Si tratta di un percorso iniziato a Dicembre e che si concluderà alla fine dell’anno scolastico, che vedrà gli alunni di varie classi di scuola media, impegnati nella lettura del libro “Ciò che inferno non è” del prof. Alessandro D’Avenia, sensibile e preziosa penna siciliana, molto vicina agli adolescenti. Gli incontri vedranno gli alunni non solo nelle vesti di giovani lettori, ma anche nei panni di correnti di un quiz, un mini-campionato che vedrà tre vincitori alla fine di questa piccola competizione. Il libro racconta Padre Pino Puglisi, visto dagli occhi di un 17enne palermitano suo alunno, racconta di Palermo delle sue luci e delle sue ombre e dell’estate del 1993 poco dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio e poco prima dell’omicidio del prete di Brancaccio. Un punto di vista del tutto particolare che tocca le corde sensibili dei ragazzi, che impareranno a conoscere non solo Palermo e il Beato Pino Puglisi, ma anche la storia contemporanea della nostra terra, attraverso le canzoni e i video che immortalano gli uomini dello stato che hanno loro malgrado sacrificato la vita per combattere la criminalità organizzata, che negli anni novanta ha lasciato una scia di sangue alle sue spalle. Gli stessi magistrati del primo pool antimafia, quelli del maxi processo, vedevano nella scuola uno strumento per combattere la mafia, lo hanno detto e lo hanno dimostrato andando nelle scuole e parlando con i giovani, questo piccolo progetto ha la grande ambizione non solo di ricordare queste figure, ma di piantare dei piccoli semi tra coloro che saranno il futuro di questa terra.
Gli incontri avranno cadenza mensile e si svolgeranno nei locali dell’istituto comprensivo di Favara.
In questo momento storico in cui il magistrato Gratteri, già sotto scorta, vede aumentare le misure di sicurezza attorno a lui, dopo avere inferto un duro colpo alla ‘Ndrangheta, ci sembra doveroso parlare di Mafia e di legalità, e farlo a scuola come il magistrato stesso ha dichiarato: “Studiate, fottiamoli”.
Abbiamo già trovato chi ci può sostenere per premiare i ragazzi che si distingueranno, tra questi “Il Mercante di libri” di Agrigento, “Caffè Italia” e “Scocca” di Favara, chiunque volesse sostenerci con un premio è il benvenuto.
A conclusione di queste righe, vi riportiamo una citazione di Gesualdo Bufalino «La mafia sarà vinta da un esercito di maestri elementari.» Anche se noi siamo già alle medie.