Venerdì 31 gennaio, presso lo Spazio Temenos, ad Agrigento, si potrà ammirare uno spettacolo di Sand Art del poliedicro artista favarese Gino Sorce. Ingresso libero.
Venerdì, a partire dalle ore 20:00, presso lo spazio Temenos (in via Pirandello) la SAMOT onlus, organizza una serata d’intrattenimento. La Società nasce nel 1987 con lo scopo di fornire assistenza e supporto ai malati ed alle loro famiglie. il suo l’obiettivo non è solo quello di alleviare la sofferenza fisica, ma di porre in essere un approccio assistenziale di tipo olistico che permetta di riempire di significato il tempo di vita residuo delle persone affette da malattia cronica inguaribile, evolutiva e/o terminale.
Un approccio globale che mira non solo a trattare i sintomi fisici, ma anche i problemi psicologici, sociali e spirituali del malato per migliorare la qualità della sua vita e, soprattutto, mantenere integra la sua dignità. Con questo spirito nasce la serata di venerdì 31 alla quale interverranno svariati artisti.
In apertura si potrà assistere all’esibizione del versatile artista Gino Sorce con uno spettacolo di Sand Art ovvero l’arte di maneggiare la sabbia creando figure su un piano luminoso che vengono proiettate su uno schermo.
Gino, facendo scorrere la sabbia tra le sue mani darà forma ai pensieri facendone disegni che si susseguiranno l’uno all’altro, apparendo, scomparendo, modificandosi di continuo sotto gli occhi dello spettatore. Il ritmo della musica di sottofondo scandirà i vari passaggi e l’artista racconterà una storia in modo suggestivo, dirà senza parlare ciò che, spesso, le parole non riescono ad esprimere appieno.
Il motivo per il quale amo la Sand Art, ha affermato il talentuoso artista, è che mi permette di suscitare negli altri delle forti emozioni mentre io stesso le sto provando. Con degli elementi semplicissimi come la sabbia, un tavolo di vetro ed una base musicale appropriata si viene trasportati, come per magia, in un’altra dimensione, le dita fungono da pennello e riesco a dipingere quadri di vita.
Ha confessato che quando, dopo alcuni tentativi, ha realizzato di saper praticare la Sand Art, si è commosso fino alle lacrime per l’emozione. Era da solo, nel suo laboratorio: il suo rifugio, il posto in cui dà sfogo al suo estro che egli considera, grato, un dono di Dio.
La sabbia, inoltre, viene adoperata dal Sorce anche per realizzare delle vere e proprie sculture sulla spiaggia, alle quali dà anche un tocco di colore.
L’ultimo lavoro in tal senso lo ha realizzato, su richiesta del sindaco, sulle spiagge di Cefalù dove ha riscosso un grandissimo successo. I bagnanti sono rimasti stupefatti dalla sua abilità nella creazione di sculture di sabbia raffiguranti giganteschi animali a grandezza naturale, con particolari colarati con vernici ecologiche. Ha ricevuto richieste anche da altre città come Taormina, Rimini e Napoli.
La domanda, direbbe Lubrano, sorge spontanea: ha fatto una scuola? Dove ha appreso le tecniche?
La candida risposta dell’artista è stata che non ha frequentato un liceo artistico perchè a quell’epoca non pensava che l’arte potesse diventare un “lavoro”, ma che ha avuto un grande Maestro: l’Errore.
Il suo amore per tutte le forme di arte, il suo carattere ambizioso, la sua caparbietà gli hanno sempre impedito di arrendersi di fronte alle difficoltà ed ha sempre considerato l’errore come una base da cui partire per superare i propri limiti. E’ un autodidatta in tutto ciò che realizza.
Ancora una volta chiamo in soccorso Lubrano. La domanda, infatti, sorge nuovamente spontanea: Cos’è in grado di realizzare?
La sua passione si irradia verso le più disparate forme d’arte: la realizzazione di vetrate artistiche in stile tiffany, mosaici in pasta di piombo, oggettistica in vetro (e, d’altronde proprio quella di vetraio è la sua professione) sculture di sabbia e di polistirolo tridimensionali, areografie su caschi, moto, automovetture e qualsiasi materiale, dipinti, murales, ritratti.
A proposito di ritratti, l’artista realizza anche disegni al contrario. Per questa stranezza, dice, ne ho avuto l’idea guardando il programma televisivo Italia’s Got Talent. I primi tentativi sono stati un vero e proprio fallimento, ma questo non l’ha di certo fermato, anzi. Si è detto: “Se qualcuno lo può fare, vuol dire…che si può fare”, occorre, solo, trovare il modo. Ed il modo l’ha trovato dal momento che è riuscito anche in quest’impresa. Ha applicato una tecnica mentale, occorre creare un’immagine fotografica mentale e tutto, dice lui, diventa semplice!
La grande passione per il disegno nasce dalla sua timidezza, dal bisogno di isolarsi dal mondo esterno per rifugiarsi in un’altra dimensione in cui potere esprimere il suo sentire, il suo modo di essere. Furono le maestre di scuola elementare, per quanto ricorda, ad accorgersi della sua maestria tanto che lo incaricarono, in periodo natalizio, di realizzare i classici disegni su tutte le finestre della scuola. Ancora oggi ricorda la fatica e la soddisfazione provata allora.
Alle scuole medie, poi, in occasione della venuta del papa Giovanni paolo II partecipò al concorso per realizzare un quadro. Egli raffigurò il papa attorniato dai bambini dei vari paesi che si tenevano per mano ed il suo quadro vinse su tutti procurandogli una grande emozione.
Ed ancora, grande emozione gli procura fare teatro, il suo rammarico è di avere scoperto tardi questa grande passione. Il fratello Gaetano (Tano) aveva cercato invano, di introdurlo in questo mondo, Gino vi si è accostato dopo la scomparsa dell’amata figura ed adesso ama profondamente questa forma d’arte perché quando calca il palcoscenico sente, accanto a lui, la presenza dell’amato scomparso.
Questa, allora, la chiave di tutto, l’emozione: la capacità di emozionare gli altri che, a sua volta, gli provoca emozioni che lui riesce a ritrasmettere in un ping pong senza fine.
Non ci resta che assistere allo spettacolo per fare un pieno di emozioni.