“Sulla testa di una Favara assente, indifferente, agnostica, dove le persone di cultura li sento rassegnati e senza stimoli reattivi, o che forse per evitare prese di posizione drastiche si girano dall’altra parte, si è consumato l’ennesimo “sacrilegio” culturale, che resterà scritto a vita nelle nostre pagine di storia non certo esemplari”.
Le due associazioni in una lunga nota stigmatizzano l’operato di Sindaca e Commissione toponomastica sull’infelice scelta operata sulla denominazione delle nuove strade ex territorio di Agrigento. “La sindaca non solo ha rifiutato l’incontro – si legge nella nota – ma sentendosi in difficoltà per le tante critiche ricevute, ha postato su fb che mentre “c’è chi pensa a riparare i nomi delle vie noi pensiamo a riparare le strade”. Che caduta di stile! Quanta mancanza di cultura storica! Che paragone squallido! Per coprire le sue incapacità amministrative confonde la normale attività manutentiva stradale con gli ideali di libertà, in un tentativo maldestro di voler calpestare la memora e l’eroismo dei partigiani”.
Perché partecipa al ricordo del partigiano Calogero Marrone, se non riesce e non vuole dedicargli una via? Questo l’interrogativo al quale la sindaca è chiamata a rispondere L’ANPI annuncia che si rivolgerà perfino al Prefetto per sperare in un miracolo, ma anche per farGli conoscere il danno prodotto alla storia e all’immagine della collettività favarese. Per Anpi e Istituto Marrone “L’ennesimo sfregio alla nostra storia e ai figli della nostra terra è stato consumato!
Questi sono i figli di Favara che meritano l’intitolazione di una via: Calogero Marrone, Angelo Dulcetta, Calogero Milioti, Giuseppe Lombardo, Gaetano Tuzzolino, Giuseppe Vullo, Leonardo Golia, Calogero Diana, Giovanni Urso, Lorenzo Bombello, Gaetano Bosco, Alfonso Millefiori, Giovanni Gallo, Giuseppe Angelo Lombardo, Gaetano Moscato, Calogero Criminisi, Giuseppe Criscenzo, Antonio Liotta, Gaetano Montalbano, Salvatore Puccio, Antonio Zambito, Pietro Presti, Antonio Bontà, Gerlando Cibardo Bisaccia, Filippo Cusumano, Antonio Lombardo, Carmelo Milioti, Vincenzo Diana, Baldassare Capodici. A Favara mentre manca ancora la via intitolata a Calogero Marrone, partigiano e “giusto fra le nazioni”, che città come Palermo, Varese e Catania gli hanno dedicato”.