“Si dovrebbe operare un censimento per chi rientra dal Nord”. A dirlo è il deputato regionale del M5s, Giovanni Di Caro.
“Musumeci – continua Di Caro – dovrebbe disporre un’ordinanza per la segnalazione preventiva al medico di base di tutti coloro che stanno rientrando.
L’ordinanza andrebbe estesa anche ai sindaci dei comuni siciliani, che dovrebbero invitare i loro concittadini a segnalare immediatamente eventuali rientri di familiari che lavorano o studiano al Nord del Paese”.
Sulla vicenda coronavirus già quindici giorni fa il deputato del M5s aveva depositato un’interrogazione urgente rivolta all’Assessore per la Salute per conoscere: il livello di operatività di tutte le strutture sanitarie regionali predisposte ad affrontare il le emergenze pandemiche; quale sia lo stato degli investimenti economici nelle strutture sanitarie esistenti, di cui al punto precedente, e il piano di investimento su nuove possibili strutture, in modo da rispondere con efficacia ad un possibile fenomeno pandemico nel territorio regionale; se esista un aggiornamento del protocollo presso le strutture di prima assistenza sanitaria finalizzato alla prevenzione, riconoscimento e trattamento dei casi sospetti in periodo di allerta pandemica o in periodo pandemico; quale sia il piano di coinvolgimento diretto dal 118 Sicilia, della Croce Rossa Italiana e della rete di associazioni di volontariato che affiancano le attività del SSR; quali ASP e quali strutture ospedaliere nel territorio regionale abbiano predisposto e aggiornato il Piano Pandemico Aziendale; dove siano pubblicate sul sito della Regione siciliana le procedure di sicurezza sanitaria di emergenza; quali siano i centri di coordinamento e controllo pandemie nel territorio regionale, con le relative responsabilità nella gestione dei piani di isolamento e quarantena della popolazione, dei piani di emergenza per mantenere la funzionalità dei servizi sanitari e altri servizi essenziali, della sorveglianza epidemiologica e virologica; quali siano le modalità di preallarme delle strutture regionali adeguate alla presa in carico delle pandemie ad alta diffusione; quali siano i piani di formazione in corso e previsti per gli operatori sanitari che sarebbero esposti con maggiori probabilità all’infezione; quali siano i piani di informazione per i cittadini nel territorio regionale; se esiste, o per lo meno è stato ipotizzato, uno strumento di intelligenza artificiale, di tipo predittivo, per l’identificazione e la pianificazione di epidemie sanitarie globali, relazione alla diffusione sul territorio regionale (in collaborazione con Il CNR o altre istituzioni di ricerca pubblica e universitaria.