Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 29 marzo 2020, dalle ore 07:00 alle ore 23:00. Gli aventi diritto al voto sono 35.532 di cui 17.554 maschi e 17.978 femmine, un numero che può sembrare elevato in considerazione della popolazione residente a Favara, infatti nelle liste elettorali sono inseriti anche i cittadini favaresi residenti all’estero ed iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero).
I Seggi elettorali, 35 per Favara, invece si costituiranno sabato 28 alle ore 16:00 e saranno composti da un presidente, nominato dalla Corte d’Appello, dal segretario di sezione nominato dallo stesso presidente e da 3 scrutatori che saranno scelti dall’Albo degli scrutatori dalla Commissione elettorale comunale che si riunirà in pubblica adunanza, così come prevede la Legge, tra il venticinquesimo ed il ventesimo giorno antecedente quello della votazione, ovvero tra mercoledì 4 marzo e lunedì 9 marzo 2020. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti.
Il Referendum costituzionale, previsto dall’art. 138 della Costituzione italiana è un Referendum confermativo di una legge approvata dal Parlamento, questo il testo che troveremo sulla scheda referendaria: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n.240 del 12 ottobre 2019?»
In ragione di ciò chi vuole confermare la modifica che riduce il numero dei parlamentari deve barrare la casella con il SI, chi invece non approva la modifica e non vuole ridurre il numero dei parlamentari deve barrare la casella con il NO. Attualmente i parlamentari (deputati e senatori) sono 945, la riduzione li porterebbe a 600, ripartiti in 400 deputati e 200 senatori. Non si prevede il quorum, non trattandosi di voto abrogativo, ma di un referendum costituzionale, pertanto qualora i voti favorevoli dovessero superare i voti sfavorevoli, si opererebbe per la riduzione dei parlamentari, altrimenti resterà tutto inalterato. Non sarà quindi necessario che per la validità del voto vada alle urne la metà più uno degli elettori con diritto di voto, ma sarà sufficiente che una maggioranza (Sì o No) prevalga, come stabilito dall’articolo 138 della Costituzione.