Proprio ieri funzionari della Prefettura di Agrigento hanno contattato il presidente dell’ANPI di Favara, Carmelo Castronovo, con il quale hanno avuto un “lungo, cordiale, intenso, fattivo e approfondito colloquio – comunica lo stesso presidente – ed un cordialissimo scambio di opinioni a 360° su tutta la materia senza esclusioni, contrariamente con quanto non avvenuto con la Sindaca Alba”.
Il Comitato spontaneo lo scorso 15 febbraio aveva inviato una richiesta di incontro al Prefetto di Agrigento, per discutere sulla delibera approvata dalla Giunta comunale di Favara, la n.16 del 06/02/2020, riguardante la famosa toponomastica su “Favara Ovest”. “Avevamo deciso di interessare la Prefettura di Agrigento anche perché, la nostra Sindaca aveva deciso di non riceverci – viene evidenziato in una nota – anzi con toni sferzanti aveva scritto sui social, che mentre altri pensavano a riparare i nomi lei era interessata a riparare il manto stradale, come se chissà quale opera meritoria fosse la normale manutenzione stradale”.
Adesso è arrivato il riscontro da parte della Prefettura che ha contattato l’Anpi. “Su parecchie sfaccettature e normative riteniamo di aver visto bene e giusto, su una materia che ha risvolti storici e di conoscersi e riconoscersi nel proprio territorio – scrivono in una nota congiunta Anpi, Istituto Marrone, LiberArci e familiari dei Partigiani – avevamo sostenuto e sosteniamo che l’approvazione da parte della Prefettura sia condizione inevitabile per potere rendere esecutiva la delibera stessa, altro che immediata esecuzione come è stata votata. Ci risulta – si legge nella nota – che la Prefettura abbia bloccato la messa in opera delle nuove targhe di denominazione delle nuove strade a motivo che manca ancora la loro indispensabile approvazione e non è detto che siano approvate in toto. Quindi fino a quando non ci sarà il loro nulla osta restano in vigore le denominazioni attuali”.
Sembra che la delibera in questione sia stata inviata in Prefettura in queste ultime ore. “Probabilmente per potere preparare le schede che erano state negate a noi e ai cittadini di Favara – ci dice Carmelo Castronovo – abbiamo avuto ragione a sostenere che ad ogni toponimo servisse una scheda tant’è che alla prefettura sono state inviate tutte le schede (una addirittura di ben cinque pagine), ma di contro però non sono state portate a conoscenza dei cittadini favaresi, infatti nella delibera di cui trattasi non vi si trova traccia”.
Durante la proficua conversazione sono stati discussi temi generali sul cambio di denominazione dio una strada. “Quando si tratta di cambiare toponimo da un personaggio ad un altro, anche se dato in precedenza da altra città, considerato che ha un costo a carico del cittadino è necessario un suo coinvolgimento, in quanto potrebbero contestarlo. Quando si tratta invece di personaggi di poco conosciuto valore storico, culturale, economico, artistico questo deve avere attinenza col territorio nel quale si intende dedicare il toponimo”.
Infine, ma non per ultimo, il pensiero agli abitanti di quei territori ritornati finalmente ad essere cittadini di Favara. “Nessunissima preoccupazione per i nostri concittadini interessati al cambio di residenza da Agrigento a Favara – rassicurano – questa problematica non ostacola in nessun modo il cambio”.
Seguiremo, ovviamente, l’evolversi degli avvenimenti.