“Voglio rivolgermi a te che butti i rifiuti dove capita, senza curarti delle minime regole d’igiene. A te dico cosa c’è dietro ogni tuo comportamento sbagliato”. A parlare è don Marco Damanti, un sacerdote come l’arciprete don Giuseppe D’Oriente e tanti altri che, pur rispettosi delle disposizioni governative, a distanza danno il loro prezioso contributo in termini di conforto e di doverose esortazioni ai sani comportamenti in un momento, come l’attuale, di emergenza sanitaria.
“Dietro – continua – un comportamento sbagliato c’è il maggiore rischio per la collettività ad iniziare dagli operatori ecologici, padri e madri di famiglia che devono chinarsi, sottolineo chinarsi, per raccogliere ciò che è stato buttato con estrema disinvoltura, con arroganza, con grande inciviltà”.
Ieri, a tal proposito, è stata effettuata la terza bonifica dei cumuli nel giro di dieci giorni e nel pomeriggio di oggi si effettuerà la quarta.
“La serie delle bonifiche sarà infinita – ci dice don Marco – fin quando non entrerà nelle teste degli autori che il loro modo di vivere in un contesto civile è sbagliato. La mia arma è la parola, il convincimento, che a primo impatto può sembrare debole, ma come la goccia alla fine riuscirà a penetrare nella roccia. Il messaggio rivolto a chi sbaglia è sul mettere a rischio loro stessi, le loro famiglie e tutta la collettività. E’ solo questione di tempo e saranno scoperti dalle autorità preposte al controllo del territorio, sarebbe opportuno per loro smettere subito”.
E’ necessario fare la sanificazione della città e certamente non sarà possibile con la presenza dei cumuli sparsi ovunque. L’amministrazione comunale attraverso il gestore del servizio effettua le bonifiche, il problema è che dopo qualche ora le buste di rifiuti rispuntano come i funghi.
Il comandante dei Vigili urbani, Gaetano Raia, ci dice che il servizio di controllo del territorio, attualmente, è diventato primario. Anche i Carabinieri della locale Tenenza hanno aumentato i controlli. Certamente, non è facile sorprenderli mentre abbandonano i rifiuti, perché sanno perfettamente di essere punibili, come i ladri e i peggiori criminali stanno attenti a non essere scoperti. Oggi che c’è di mezzo la salute, anche la loro, dovrebbero fermarsi, non essendoci pena più grande di un contagio.
“Lo scopo del mio invito – conclude don Marco – sta proprio nel convincere sul rispetto del creato che riversa gli suoi effetti benefici totalmente sugli uomini”.